Notte di terrore a Campo Ascolano, frazione di Pomezia, dove due esplosioni hanno distrutto le auto del giornalista Sigfrido Ranucci e di sua figlia, parcheggiate davanti alla loro abitazione. L’attentato, avvenuto nelle prime ore di venerdì, non ha provocato feriti ma ha scosso l’intero quartiere. A renderlo noto è stato lo stesso conduttore di Report, che sui social ha raccontato come le deflagrazioni siano state così violente da far tremare le case vicine.
L’esplosione e le indagini
Secondo quanto riferito dal programma Report, un ordigno sarebbe stato collocato sotto l’auto del giornalista, provocando un’esplosione tanto potente da distruggere completamente il veicolo e danneggiare l’altra auto di famiglia e l’abitazione accanto. L’ordigno, spiegano fonti investigative, avrebbe potuto uccidere chiunque si fosse trovato nei pressi in quel momento.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, la Digos e i Vigili del Fuoco, che hanno spento le fiamme e messo in sicurezza l’area. La Procura distrettuale antimafia di Roma ha aperto un’inchiesta: il pm Carlo Villani, coordinato dall’aggiunto Ilaria Calò, procede per danneggiamento aggravato dal metodo mafioso. Gli investigatori attendono le prime relazioni tecniche per chiarire la natura e la potenza dell’ordigno.
Piantedosi: “Massima protezione per Ranucci”
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha condannato con fermezza l’attentato, definendolo un attacco alla libertà di stampa. Ha espresso solidarietà al giornalista e alla sua famiglia, assicurando che la protezione nei loro confronti è stata “rafforzata al massimo” e che le forze dell’ordine sono impegnate per identificare al più presto i responsabili.
Il mondo politico compatto nella solidarietà
Dall’intero arco parlamentare è arrivata una condanna unanime. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato di “atto intimidatorio gravissimo” e ha ribadito che la libertà e l’indipendenza dell’informazione restano valori irrinunciabili per la democrazia.
Il ministro Guido Crosetto ha definito l’esplosione “un gesto vile e inaccettabile”, sottolineando come l’attacco colpisca non solo una persona, ma “la libertà stessa di informare”.
Il vicepremier Matteo Salvini ha parlato di “fatto di gravità inaudita”, mentre il leader di Azione Carlo Calenda ha espresso “profonda preoccupazione per modalità che non si vedevano da tempo”.
Dalla Commissione di Vigilanza Rai, i parlamentari di Fratelli d’Italia hanno chiesto di “fare subito chiarezza su un attentato inquietante che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche”.
Il Movimento 5 Stelle ha parlato di “colpo diretto al cuore della democrazia”, ribadendo che “chi tocca Ranucci tocca tutti noi”.
Anche Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi e Sinistra, ha espresso vicinanza al giornalista e alla sua famiglia, invitando la politica a non delegittimare chi svolge un ruolo scomodo ma necessario di informazione.
Una ferita per la libertà di stampa
L’attentato contro Sigfrido Ranucci ha suscitato forte indignazione in tutto il Paese. L’episodio, che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia, viene interpretato come un grave atto intimidatorio contro chi si occupa di inchieste giornalistiche. Le indagini dell’antimafia cercheranno ora di stabilire se dietro l’esplosione vi sia un messaggio diretto contro il conduttore di Report, da anni impegnato su temi di grande rilevanza pubblica.