Il bilancio del maltempo che ieri, domenica 5 ottobre 2025, ha colpito i lidi ravennati è pesante. La violenta mareggiata ha travolto stabilimenti, ristoranti e bar sulla spiaggia, provocando allagamenti estesi e danni ingenti alle strutture balneari. Maurizio Rustignoli, presidente della Cooperativa Spiagge Ravenna, ha descritto la situazione con parole nette: è stato un vero disastro. Numerosi locali hanno registrato l’ingresso dell’acqua fino a un metro d’altezza, con cucine e impianti gravemente compromessi.
Le prime stime parlano di oltre trenta stabilimenti colpiti lungo l’intero litorale, da Marina di Ravenna a Lido Adriano, da Lido di Classe fino a Marina Romea Nord. I danni complessivi potrebbero superare i due milioni di euro. Rustignoli ha spiegato che l’ondata anomala ha colpito “a macchia di leopardo, ma con effetti devastanti ovunque”, confermando la fragilità strutturale del litorale ravennate già provato da eventi simili negli ultimi anni.
Secondo il presidente della cooperativa, questa mareggiata si è distinta per forza, imprevedibilità e tempistica, arrivando proprio alla vigilia dei lavori per la costruzione delle dune protettive, intervento fondamentale per la difesa della costa e previsto nei prossimi giorni. L’urto violento del mare ha asportato grandi quantità di sabbia, modificando il profilo delle spiagge e creando pendenze e avvallamenti profondi che richiederanno interventi urgenti di ripristino.
Rustignoli ha annunciato l’intenzione di chiedere un intervento immediato per la movimentazione della sabbia, anche di cava, al fine di creare una pre-duna di sicurezza nelle aree più esposte, in particolare a Marina Romea Nord. L’obiettivo è rimettere in piedi una barriera temporanea che possa mitigare gli effetti delle future mareggiate, destinate a tornare nei prossimi mesi.
Oltre ai danni economici, preoccupa la compromissione degli impianti elettrici e delle cucine a causa dell’acqua salata, che – come sottolinea Rustignoli – provoca spesso danni irreparabili. Da qui l’appello al Comune e alla Regione perché riconoscano al più presto lo stato di calamità naturale e favoriscano l’accesso a linee di credito agevolate per aiutare gli operatori del settore.
Malgrado la distruzione e le perdite subite, tra gli imprenditori balneari resta viva la determinazione a ripartire. Sotto la sabbia trascinata via dal mare – dicono gli addetti ai lavori – continua a pulsare la volontà di non arrendersi, simbolo dell’instancabile resilienza della riviera ravennate.