È di 103 provvedimenti il bilancio delle misure di prevenzione adottate negli ultimi mesi dalla Questura di Ravenna. L’azione rientra nel piano straordinario di controlli avviato già dall’inizio della scorsa estate su indicazione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto.
Obiettivo: contrastare episodi di furti, scippi, risse e quelle condotte che minano la sicurezza pubblica, con particolare riferimento alle criticità della movida e alle aree urbane più esposte al degrado, come la zona della stazione ferroviaria e i Giardini Speyer.
Le misure adottate dal Questore
La Divisione Anticrimine della Questura ha istruito i singoli casi, portando all’emissione di provvedimenti mirati:
- 54 divieti di ritorno, della durata variabile da 1 a 4 anni, in vari comuni della provincia: 14 a Cervia, 13 a Ravenna, oltre che nei territori di Faenza e Bassa Romagna. Riguardano soggetti ritenuti presenti sul posto con finalità illecite, privi di legami leciti col territorio.
- 36 D.A.Spo Willy e 2 D.A.Spo per spaccio, legati alla necessità di tutelare i luoghi del divertimento giovanile da episodi di violenza e traffico di sostanze stupefacenti. In due casi più gravi, riguardanti arrestati per fatti recenti, l’interdizione ha interessato locali e pubblici esercizi dell’intera provincia.
- 14 divieti di accesso a esercizi pubblici presenti nell’area della stazione di Ravenna, emessi nei confronti di individui responsabili di reati patrimoniali e aggressioni.
- 11 D.A.C.Ur. (Divieti di Accesso a determinate Aree Urbane), misura che impedisce la permanenza in zone sensibili della città per un anno, rivolti a persone che hanno adottato comportamenti molesti o deteriorato il decoro urbano.
Obiettivo: sicurezza e vivibilità
Il Questore ha applicato tutti gli strumenti di legge – dai divieti di ritorno (ex D.Lgs. 159/2011) ai D.A.Spo urbani e per la movida (ex D.L. 14/2017) – con l’intento di garantire sicurezza, tutelare la vivibilità degli spazi pubblici e prevenire problemi anziché limitarsi a reprimere i reati.
L’attività straordinaria di controllo del territorio, svolta congiuntamente dalle Forze dell’Ordine, ha così prodotto un impatto preventivo tangibile, assicurando un monitoraggio costante delle zone considerate più critiche e più frequentate soprattutto dai giovani.
Secondo la Questura, i provvedimenti delineano un “sistema di prevenzione a tutela della comunità”, che responsabilizza in primo luogo chi frequenta spazi di socialità e contribuisce a rafforzare il senso di sicurezza percepita.
Un bilancio che segna il proseguimento della linea già avviata a Ravenna: la prevenzione come primo baluardo per contrastare degrado e criminalità, ridando centralità al decoro urbano e alla libertà di fruizione dei luoghi pubblici.