Ci sono due indagati a piede libero nell’inchiesta sulla morte di Ugo Coppola, il sub di 54 anni originario di Pescara, disperso dal 13 agosto scorso durante un’immersione al largo di Porto Corsini, nella zona del relitto del Paguro. La Procura di Ravenna ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, concentrandosi sia sulla gestione della spedizione organizzata dal gruppo Dive Planet di Rimini, sia sul percorso formativo seguito dall’uomo per l’ottenimento delle varie abilitazioni subacquee.
Il dramma si consumò poco più di un mese fa, quando Coppola non riemerse più durante l’immersione. Nonostante le ricerche coordinate dalla Guardia Costiera, supportata da Vigili del Fuoco e squadre di sommozzatori, il corpo non è stato mai ritrovato. La mancanza del cadavere, come ricordato dal Corriere di Romagna, ha reso finora impossibili sia un’autopsia sia i controlli diretti sull’attrezzatura con cui l’uomo stava effettuando l’immersione.
L’iscrizione nel registro degli indagati dei due soggetti rappresenta un passaggio necessario per chiarire eventuali responsabilità, in particolare riguardo alla sicurezza della spedizione e alla preparazione formativa del sub. Un eventuale ritrovamento del corpo di Coppola, atteso da settimane dalla famiglia, consentirebbe di svolgere accertamenti decisivi per comprendere le cause esatte della tragedia.
L’inchiesta resta aperta, mentre la comunità dei subacquei e i familiari continuano a chiedere verità su una vicenda che ha lasciato dolore e interrogativi irrisolti.