Cronaca. Ravenna, vende un cucciolo sottoposto a vincolo sanitario: 27enne a giudizio per sottrazione di beni

L’acquisto di un animale domestico si è trasformato in un caso giudiziario che vede imputata una giovane donna accusata di aver ceduto un bene che non poteva essere alienato. La vicenda, approdata nelle aule del Tribunale di Ravenna, ruota attorno alla vendita di un cane di razza “mini toy” che, al momento dello scambio, risultava essere sotto sequestro amministrativo da parte dell’Ausl. La ventisettenne responsabile della custodia dell’animale deve ora rispondere del reato di sottrazione di beni sequestrati.

I fatti oggetto del dibattimento risalgono al novembre del 2021. Durante l’udienza tenutasi ieri davanti al giudice Cosimo Pedullà, è stata ascoltata la testimone chiave, ovvero l’acquirente del cucciolo. La donna ha ricostruito in aula la dinamica della compravendita: dopo aver risposto a un annuncio ed essersi invaghita del cagnolino, un esemplare maschio, aveva preso accordi con l’imputata, concludendo l’affare per la somma di 270 euro. Nulla, in quella fase, lasciava presagire irregolarità amministrative.

La verità è emersa solo successivamente, durante un controllo di routine presso un ambulatorio veterinario. Il professionista incaricato di visitare l’animale e verificare le vaccinazioni ha notato delle anomalie nella documentazione e, tramite la lettura del microchip, ha contattato l’Ausl di Modena. L’ente sanitario ha confermato che il cane era soggetto a un provvedimento di sequestro amministrativo, scattato a causa della mancata notifica del trasferimento degli animali da un Paese dell’Est Europa all’Italia. Di conseguenza, è partita la segnalazione alla Polizia Locale di Ravenna.

Gli agenti, intervenuti presso l’abitazione dell’imputata per una verifica, hanno constatato l’assenza del maschio venduto e la sola presenza della sorella della cucciolata, anch’essa sotto vincolo. A seguito dell’accaduto, alla ventisettenne è stata revocata la custodia anche del secondo animale. La testimone ha sottolineato in aula che, se fosse stata a conoscenza della precaria situazione dei cuccioli, avrebbe cercato di prenderli entrambi per tutelarli.

Attualmente il cane acquistato rimane affidato alle cure della compratrice. Il processo si avvia verso la conclusione: ieri l’imputata, difesa dall’avvocato Francesco Papiani, non si è presentata per l’esame previsto. Il giudice ha dichiarato chiusa l’istruttoria dibattimentale, rinviando alla primavera del 2026 per la sentenza.