Una svolta decisiva nelle indagini sulla morte di Antonia Conti, la donna di 55 anni trovata senza vita lo scorso 11 giugno in viale Galliano a Riccione. Una perizia tecnica disposta dalla Procura ha ufficialmente escluso che il decesso sia stato causato da un investimento stradale, come ipotizzato inizialmente. L’inchiesta si concentra ora su una nuova e drammatica dinamica: una caduta da un edificio.
Il documento, firmato dall’ingegner Orlando Omicini e dal professor Mattia Strangi, stabilisce che le lesioni riportate dalla vittima non sono compatibili con l’impatto di un veicolo. A sostegno di questa conclusione, gli esperti hanno evidenziato l’assenza totale di detriti automobilistici o segni di frenata sul luogo del ritrovamento. Inoltre, l’analisi delle immagini di videosorveglianza della zona non ha rivelato il passaggio di mezzi che presentassero danni riconducibili a un sinistro.
Le verifiche hanno invece accertato che la 55enne è precipitata da un palazzo alto circa 25 metri che si affaccia sulla strada. La Procura dovrà ora chiarire la natura della caduta, valutando tutte le possibili piste: dal gesto volontario al tragico incidente, fino all’eventuale coinvolgimento di terze persone che potrebbero aver spinto la donna o averla indotta a gettarsi.
Nel frattempo, un nuovo elemento si è aggiunto al fascicolo degli inquirenti. Un residente della stessa via Galliano si è presentato spontaneamente ai Carabinieri per fornire la sua testimonianza. L’uomo ha riferito di aver sentito un forte tonfo, seguito dal rumore di una sgommata, intorno alle 9 del mattino del 10 giugno, proprio nelle ore in cui si diffondeva la prima ipotesi di un pirata della strada in fuga.
Questa testimonianza, che includeva il possibile avvistamento di un furgoncino, sarà ora riesaminata dagli investigatori alla luce dei nuovi sviluppi emersi dalla perizia. Le indagini proseguono a tutto campo per ricostruire con esattezza gli ultimi istanti di vita di Antonia Conti e dare una risposta definitiva alle cause della sua morte.
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