Un uomo di 30 anni originario della Costa d’Avorio è stato condannato a oltre tre anni e mezzo di carcere e a una multa di 8.000 euro per aver orchestrato una grave truffa online con finalità estorsive, ai danni di due giovani italiani. La vicenda, emersa nelle ultime settimane, evidenzia come le insidie della rete possano trasformarsi in situazioni di ricatto e coercizione, coinvolgendo vittime innocenti in pratiche estorsive di estrema gravità.
L’indagato, difeso dall’avvocato Umberto De Gregorio, è stato riconosciuto colpevole dal giudice al termine di un processo a rito abbreviato. La sua responsabilità si concentra nell’aver fatto parte di un’organizzazione che ha adescato i giovani attraverso una ragazza, inducendoli a partecipare a videochiamate durante le quali sono stati fatti spogliare. In seguito, sono stati ricattati: se non avessero versato 3.000 euro su una carta prepagata, il loro contenuto hard sarebbe stato diffuso pubblicamente sui social e tra i contatti personali.
Una delle vittime, un riccionese di 25 anni, ha deciso di pagare per evitare la pubblicazione del video, mentre l’altro, un giovane brianzolo, ha scelto di non cedere al ricatto e ha immediatamente sporto denuncia alle autorità. Purtroppo, anche il riccionese ha successivamente presentato denuncia, rendendo noto il ricatto subito. La minaccia si è concretizzata con la diffusione del video in cui il giovane stava praticando atti di autoerotismo.
Le indagini hanno portato alla scoperta di una serie di carte prepagate intestate a soggetti diversi, trovate nell’abitazione dell’imputato, che si sospetta fosse parte di un sistema più ampio di truffe e ricatti online. La Procura ha ritenuto che l’uomo fosse parte integrante di un’organizzazione dedita a circuire e truffare le vittime attraverso pratiche estorsive di carattere sessuale.
Dopo aver analizzato gli elementi raccolti, il giudice ha deciso di condannare l’uomo a 3 anni e 6 mesi di reclusione e a una multa di 8.000 euro.













