Cronaca. Riminese aggredito e brutalmente rapinato: processo a un 20enne coinvolto nell’episodio del maggio scorso

Nel cuore del centro storico di Rimini, una notte di maggio si trasforma in un incubo per un giovane di 22 anni, vittima di un’aggressione violenta e di una rapina che gli ha causato gravi ferite. A distanza di sei mesi, si avvicina la conclusione di un’indagine che ha visto l’arresto di un 20enne, coinvolto direttamente nell’episodio. Il procedimento giudiziario è stato avviato con il giudizio immediato, e la prima udienza è prevista per il 14 gennaio 2026.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la vicenda si è svolta intorno all’1.30 di una sera di fine maggio. La vittima, mentre si trovava in piazza Malatesta, era stata avvicinata da tre giovani che, notando la sua bottiglia di birra, gli avevano chiesto di assaggiarla. Improvvisamente, il trio ha attaccato il ragazzo: uno di loro gli ha sottratto il cellulare dalla tasca e ha preteso denaro per la restituzione. Il giovane, senza contanti, si era quindi spostato verso uno sportello bancomat vicino alla rocca malatestiana, nel tentativo di prelevare denaro.

L’aggressione si è intensificata quando, in preda alla paura e all’agitazione, il 22enne non è riuscito a effettuare il prelievo. Uno dei rapinatori lo ha afferrato per il collo, spingendolo contro il bancomat e colpendolo con una bottiglia di vetro, che si è rotta a causa dell’impatto. La violenza ha lasciato il ragazzo sanguinante e stordito, ma nonostante le ferite, è riuscito a raggiungere piazza Mazzini, dove ha chiamato i soccorsi e i carabinieri, fornendo i primi dettagli dell’accaduto.

Il giovane è stato immediatamente trasportato al pronto soccorso dell’Infermi e, a causa delle lesioni, è stato successivamente trasferito al “Bufalini” di Cesena, dove è rimasto ricoverato per alcune settimane con una prognosi di 44 giorni. Le indagini degli investigatori, supportate dalle testimonianze e dalle immagini delle telecamere di sorveglianza, hanno permesso di ricostruire con precisione l’intera scena. La presenza di frammenti di vetro e di un tutore ortopedico indossato dal sospettato sono stati elementi chiave per identificare il responsabile.

L’arresto del 20enne è stato possibile grazie alle analisi del Ris di Parma, che hanno confrontato i vestiti sequestrati durante una perquisizione domiciliare con le immagini di videosorveglianza. La felpa nera con cappuccio, i jeans strappati e il cappellino trovati nell’abitazione del sospettato hanno confermato il suo coinvolgimento. Attualmente, il giovane dovrà rispondere di furto, tentata estorsione e lesioni personali aggravate. Le indagini sono ancora in corso per identificare gli altri due componenti della banda, ritenuti responsabili dell’aggressione.