In un appartamento segnato da paura e silenzi rotti solo da urla, una donna russa di 34 anni ha vissuto mesi di inferno accanto al marito, un cittadino rumeno di 37 anni ora dietro le sbarre. La vittima, affetta da una grave malattia degenerativa e madre di una bimba di appena un anno, ha subito ripetute violenze fisiche e verbali che culmineranno in un’aula di tribunale a metà novembre, quando l’uomo affronterà il processo per maltrattamenti.
Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla procura di Rimini, il sostituto procuratore Luca Bertuzzi ha avanzato richiesta di giudizio immediato, accolta dal Gip Raffaele Deflorio. L‘imputato, detenuto nel carcere dei Casetti dallo scorso luglio, si ritrova a rispondere di una serie di atti brutali ai danni della moglie, sposata nell’agosto del 2023. Le aggressioni non erano un episodio isolato: già in passato, il 37enne aveva ricevuto una condanna a tre anni per maltrattamenti e lesioni aggravate, avendo provocato alla donna la perforazione di un timpano. A quella pena si era aggiunto un divieto di avvicinamento, revocato però nel febbraio del 2024.
Liberato dal carcere riminese nel maggio scorso, l’uomo era rientrato in casa per assistere la famiglia, dato che la moglie, con una neonata da accudire, necessitava di supporto. Ma l’idillio è durato poco: influenzato dall’abuso di alcol, ha ripreso a infliggere tormenti. La insultava di persona e tramite messaggi su WhatsApp, la spingeva con violenza contro oggetti come il fasciatoio della piccola, distruggeva arredi domestici e colpiva a calci e pugni la porta d’ingresso. In più occasioni, secondo le ricostruzioni, le ha promesso di devastarle il volto rompendole i denti e di sottrarle la figlia impedendole per sempre di vederla.La situazione è precipitata quando la 34enne ha tentato di rifugiarsi dalla madre, preparando una borsa per andarsene. Lui l’ha afferrata per un braccio, strattonandola con forza. L’episodio finale, avvenuto nel luglio scorso, ha visto l’uomo, in stato di ebbrezza, colpirla con schiaffi sulla testa fino a farla cadere. La donna si è barricata in bagno, attendendo l’arrivo dei carabinieri che hanno proceduto all’arresto immediato, riportandolo in cella.
Oggi, mentre la vittima cerca di ricostruire una vita lontana dalle ombre del passato, l’attenzione si sposta sul dibattimento imminente, dove emergeranno i dettagli di un dramma familiare che solleva interrogativi su protezione e recidiva nelle storie di violenza domestica.