Una coppia residente a Rimini dovrà rispondere dell’accusa di maltrattamento in famiglia per aver obbligato la figlia ventunenne a contrarre matrimonio in Bangladesh con un uomo scelto contro la sua volontà. Il sostituto procuratore Davide Ercolani ha avanzato richiesta di giudizio immediato nei confronti dei due genitori.
Il viaggio in Bangladesh e le nozze imposte
I fatti risalgono al dicembre 2024, quando la giovane fu convinta a partire per il Bangladesh insieme alla famiglia. Una volta arrivata nel Paese asiatico, la ragazza venne costretta a sposare un uomo di dieci anni più grande di lei. Subito dopo la cerimonia, la ventunenne fu segregata per circa dieci giorni in un appartamento, privata del telefono cellulare e del passaporto. Secondo le accuse, le venivano somministrati sonniferi e tranquillanti con l’obiettivo di farla rimanere incinta nel più breve tempo possibile.
La richiesta di aiuto e l’arresto
La giovane è riuscita a lanciare un appello attraverso un’amica, che ha contattato i servizi sociali italiani. Da quel momento si è attivata la catena di soccorso che ha coinvolto i carabinieri. I genitori, una donna di 42 anni e un uomo di 55, sono stati arrestati al loro rientro in Italia e attualmente si trovano agli arresti domiciliari nella loro abitazione riminese. La coppia è difesa dagli avvocati Valentina Vulpinari e Maurizio Ghinelli.












