Cronaca. Rimini, ingaggio fantasma: lavoratori destinati a un hotel finiscono sfruttati nei campi siciliani

Dalla promessa di un impiego nel settore turistico della Riviera Romagnola alla dura realtà dello sfruttamento agricolo nel Sud Italia. È questa l’odissea vissuta da tre cittadini originari del Bangladesh, arrivati nel nostro Paese attraverso le procedure del decreto flussi con la prospettiva di lavorare come camerieri ai piani in una struttura alberghiera di Rimini, ma finiti invece a raccogliere pomodori in Sicilia in condizioni di semi-schiavitù.

La vicenda, emersa grazie a un’inchiesta giornalistica televisiva trasmessa dalle reti Mediaset, ha messo in luce le distorsioni del sistema di reclutamento della manodopera straniera. Secondo quanto ricostruito, i tre lavoratori avrebbero versato nel loro Paese d’origine una somma ingente, pari a circa 10mila euro a testa, per assicurarsi il viaggio e il contratto di lavoro. Sulla carta, la destinazione finale avrebbe dovuto essere un hotel del riminese, ma il loro percorso ha subito una deviazione drammatica verso le campagne siciliane.

In merito al coinvolgimento della struttura ricettiva romagnola, la proprietà ha preso nettamente le distanze dall’accaduto. Attraverso il proprio legale, l’avvocato Filippo Andreini, la società Pedrelli hotels ha fatto sapere di essere completamente estranea ai fatti narrati e alle dinamiche di sfruttamento denunciate. Il difensore ha precisato che l’azienda si considera potenzialmente parte lesa in questa vicenda, al pari dei lavoratori raggirati.

Al fine di chiarire la propria posizione e fare luce su quanto accaduto, la società riminese ha avviato una verifica presso lo Sportello unico per l’immigrazione. L’obiettivo è tracciare le domande presentate a nome dell’azienda per comprendere chi le abbia veicolate ed elaborare la natura dell’anomalia: si cerca di stabilire se vi sia stato un errore burocratico commesso da terzi o se, come appare più probabile, sia stata perpetrata una vera e propria truffa utilizzando i dati dell’hotel a sua insaputa. Sulla base delle risultanze di questi accertamenti, la proprietà valuterà la presentazione di una formale denuncia alle autorità competenti.