«Pierina merita che le sia resa piena giustizia». Sono parole cariche di dolore e fermezza quelle pronunciate da Manuela Bianchi, nuora della donna uccisa con 29 coltellate la sera del 3 ottobre 2023 a Rimini. Da ieri si è aperto il processo davanti alla Corte d’Assise contro Louis Dassilva, l’ex amante accusato di essere l’esecutore materiale del brutale omicidio. Un caso che sconvolse la città e che torna ora nelle aule di giustizia, con attese e tensioni altissime. Manuela Bianchi, a sua volta indagata per favoreggiamento, è stata inserita nell’elenco dei testimoni sia dall’accusa che dalla difesa: la sua voce, dunque, sarà ascoltata direttamente dai giudici.
«Ripongo la mia piena fiducia nella Corte d’Assise di Rimini, certa garante dei principi di diritto e di giustizia», ha dichiarato. Parole che pesano, perché intrecciano il dolore privato con la fiducia nelle istituzioni. Ora sarà il processo a dover fare chiarezza, ricostruendo ogni dettaglio di quella sera di sangue e stabilendo verità e responsabilità. Perché, come ricorda la nuora, la memoria di Pierina non può essere lasciata nell’ombra: la giustizia deve fare il suo corso, fino in fondo.