Cronaca. Rimini. Matrimonio combinato, domiciliari per la coppia di genitori bengalesi: orari concordati per lavoro e motivi di salute, nulla cambia sul contatto con la vittima

Rimangono ai domiciliari i coniugi originari del Bangladesh accusati di aver costretto la figlia a un matrimonio combinato nel loro Paese d’origine. Il giudice ha accolto solo una richiesta limitata presentata dall’avvocata Valentina Vulpinari, consentendo al marito di uscire dall’abitazione in una specifica fascia oraria per lavoro — tutti i giorni escluso il martedì, giorno di riposo — e permettendo alla moglie due finestre temporali (12-13 e 17-18) per motivi di salute. La revoca della misura è stata ritenuta incompatibile con la tutela della vittima: le indagini hanno evidenziato che la coppia avrebbe continuato a comunicare con la figlia tramite altre persone, nonostante lei fosse in una struttura protetta. Con l’applicazione dei domiciliari, infatti, i coniugi sono stati completamente impediti dal contattare familiari e altre persone. Il Tribunale aveva disposto i domiciliari nei confronti della coppia il 30 settembre.