Cronaca. Rimini, maxi condanna per spaccio: oltre 40 anni di carcere per sei imputati albanesi e tunisini

Si chiude con condanne pesanti il processo sul vasto traffico di droga che per anni ha interessato il territorio riminese. Il giudice Andrea Falaschetti ha inflitto oltre 40 anni complessivi di reclusione ai sei imputati, tutti di origine tunisina o albanese, di età compresa tra i 30 e i 47 anni, riconosciuti colpevoli di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

L’inchiesta, avviata nel 2017 e coordinata dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, aveva documentato decine di episodi di cessione di cocaina ed eroina. Le intercettazioni telefoniche, considerate decisive per ricostruire la rete di contatti fra gli spacciatori, avevano portato all’arresto degli imputati e al sequestro di piccole ma frequenti quantità di droga destinate al mercato locale.

Il tunisino di 38 anni, assistito dall’avvocato Andrea Guidi, ha ricevuto la pena più severa: 11 anni, 11 mesi e 20 giorni di reclusione. Per gli altri cinque imputati le condanne variano da 9 anni e 10 mesi fino a 2 anni, 2 mesi e 24 giorni, in base al ruolo ricoperto nell’organizzazione. Il giudice ha riconosciuto differenze di responsabilità, distinguendo tra chi gestiva lo spaccio diretto e chi si limitava a mediare le transazioni.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate nei prossimi mesi. Solo allora le difese valuteranno l’eventuale ricorso in Appello, ma per la Procura la decisione segna un importante passo nella lotta allo spaccio di stupefacenti nella provincia di Rimini, uno dei punti più sensibili del traffico lungo la riviera adriatica.