Cronaca. Rimini, molestie in prefettura su donne straniere: il funzionario indagato rischia i domiciliari. Tre casi sotto la lente degli inquirenti

Un’indagine delicata sta interessando gli uffici pubblici riminesi, dove un dipendente di 61 anni è finito al centro di un’inchiesta per presunta violenza sessuale. La Procura della Repubblica ha avanzato richiesta per la misura degli arresti domiciliari nei confronti dell’uomo, accusato di aver approfittato del proprio ruolo per molestare alcune utenti straniere.

L’attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile, ha preso il via la scorsa estate in seguito alla segnalazione di una donna. Quest’ultima si era rivolta agli sportelli della prefettura per il disbrigo di alcune pratiche amministrative e, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stata vittima di attenzioni indesiderate. In due distinte occasioni, il funzionario incaricato di gestire la sua documentazione le avrebbe rivolto apprezzamenti e messo in atto approcci fisici invasivi.

Oltre alla denuncia formalizzata, gli investigatori stanno esaminando altri due episodi sospetti. Anche se in questi casi non risultano querele ufficiali, sono emersi racconti di comportamenti analoghi tenuti dall’uomo verso altre donne. A supporto dell’impianto accusatorio vi sarebbero riscontri oggettivi ottenuti tramite intercettazioni e acquisizione di immagini. Secondo l’accusa, il funzionario avrebbe agito sfruttando lo stato di soggezione delle vittime, costrette a rivolgersi a lui per ottenere documenti essenziali: per questo motivo viene contestata l’aggravante dell’aver commesso il fatto nell’esercizio di una pubblica funzione.

Nei prossimi giorni è atteso un passaggio chiave della vicenda giudiziaria: il Giudice per le Indagini Preliminari procederà all’interrogatorio dell’indagato. Solo successivamente il magistrato deciderà se accogliere la richiesta di applicazione della misura cautelare.