Cronaca. Rimini, omicidio Pierina Paganelli: l’autopsia rivela un disperato tentativo di difesa

Il processo in Corte d’Assise per l’omicidio di Pierina Paganelli, avvenuto il 3 ottobre 2023, ha raggiunto un momento cruciale con la deposizione della dottoressa Loredana Buscemi, medico legale incaricato dalla Procura di Rimini di eseguire l’autopsia. La dottoressa Buscemi ha presentato la sua ricostruzione dinamica dell’aggressione, per la quale è imputato Louis Dassilva.

La Paganelli, come spiegato dalla perita, è stata colpita 29 volte, trovandosi sempre in una posizione in cui non aveva vie di fuga, bloccata con le spalle al muro. Dalle lesioni riscontrate, emerge chiaramente che Pierina ha avuto una reazione istintiva di difesa. La dottoressa Buscemi ha infatti evidenziato che la vittima ha tentato di afferrare la lama che la stava colpendo, riportando una ferita alla mano destra, e si è anche protetta con la mano sinistra.

La ricostruzione suggerisce che l’anziana non sia stata immediatamente sopraffatta dal colpo fatale al cuore o al polmone. Al contrario, ha avuto “consapevolezza di quanto stesse accadendo”, subendo un’azione omicidiaria che si stima sia durata circa 20 secondi. Secondo il medico legale, l’aggressore “voleva essere certo di uccidere”. La dottoressa Buscemi, che intervenne in via del Ciclamino la mattina del 4 ottobre 2023, dopo l’allarme lanciato dalla nuora Manuela Bianchi, ha assistito alla seduta in aula.

L’imputato Louis Dassilva, seduto tra i suoi difensori, gli avvocati Andrea Guidi e Riario Fabbri, ha ascoltato la dettagliata ricostruzione autoptica senza manifestare reazioni evidenti. Il corpo di Pierina Paganelli fu rinvenuto con la testa poggiata su un trattore giocattolo, la gonna tagliata e i genitali esposti, una posizione che secondo la perizia sarebbe stata la conseguenza di uno scivolamento.

Interrogata dalle difese, che hanno chiesto se un capello fosse stato trovato nella bocca del cadavere, come sembrerebbe da una foto della polizia scientifica, la dottoressa Buscemi ha negato il ritrovamento, affermando che il capello lungo e nero visibile in quella specifica immagine non risulta essere stato campionato.

Inoltre, la perizia autoptica ha ridimensionato l’ipotesi preliminare della Procura che calcolava l’altezza dell’assassino in oltre un metro e ottanta, basandosi su una ferita cranica della vittima. Su domanda della difesa, la dottoressa Buscemi ha ritenuto probabile che durante l’aggressione la signora Pierina potesse essersi piegata verso il basso, un elemento che potrebbe influenzare le stime sull’altezza dell’aggressore.