Cronaca. Rimini, processo omicidio Pierina Paganelli. Parla Saponi, il marito di Manuela Bianchi e figlio della vittima: “Matrimonio finito, ora penso solo a giustizia per mia madre”

Udienza tesa e attesa ieri in Tribunale a Rimini per il processo sull’omicidio di Pierina Paganelli. La Corte d’Assise ha rinviato tutto al prossimo 20 ottobre, data in cui saranno esaminate le eccezioni sollevate dalla difesa di Louis Dassilva, unico imputato per il delitto.

Gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi hanno chiesto la nullità dell’incidente probatorio sostenendo che la deposizione della nuora, Manuela Bianchi, non possa essere ritenuta valida. Se la richiesta fosse accolta, la donna potrebbe essere convocata direttamente in aula per testimoniare. Grande assente proprio lei, che ieri non si è presentata.

La difesa di Dassilva ha ribadito la linea: smontare le ipotesi d’accusa e arrivare a dimostrare l’innocenza dell’uomo. I legali hanno dichiarato che il loro assistito intende affrontare il processo con determinazione, convinto di poter provare la propria estraneità alla vicenda. Secondo l’avvocato Guidi, Dassilva non avrebbe mai avuto alcun confronto con Manuela Bianchi nel garage la mattina del 4 ottobre 2023, contraddicendo così una parte dell’impianto accusatorio.

Diverso invece il punto di vista di Giuliano Saponi, marito di Manuela Bianchi e figlio della vittima. Ieri ha spiegato di essere convinto di sapere chi è il responsabile dell’omicidio, aggiungendo con amarezza che la priorità per lui resta ottenere giustizia per la madre. Sul piano personale, ha ammesso che il matrimonio con Manuela è ormai naufragato e che la vicenda processuale ha superato ogni altra questione privata. Riguardo a un eventuale coinvolgimento diretto della moglie, non ha voluto sbilanciarsi, preferendo non esprimere giudizi.

Per la prossima udienza fissata a ottobre sarà compito della Corte decidere se accogliere le eccezioni e stabilire un vero calendario del processo. Intanto resta la spaccatura tra i racconti e le posizioni: da un lato la difesa determinata a provare l’innocenza di Dassilva, dall’altro una famiglia segnata da un delitto che, oltre alla perdita, ha lasciato ferite profonde nei rapporti personali.