Cronaca. Rimini, richiesta di pesante condanna per il 57enne marocchino accusato di violenze e minacce alla moglie

Un uomo di 57 anni, di origine marocchina, e’ comparso ieri davanti al tribunale collegiale di Rimini con l’accusa di avere costretto la moglie a subire rapporti sessuali sotto minaccia di un coltello e di averla maltrattata per anni. La Procura ha chiesto una condanna a otto anni di reclusione.

Secondo la ricostruzione presentata dall’accusa, l’uomo avrebbe imposto alla consorte almeno cinque rapporti completi utilizzando un coltello come forma di intimidazione, sostenendo che sarebbe stato pronto a ucciderla se avesse rifiutato. La vicenda si inserirebbe in un contesto familiare segnato, secondo la denuncia, da prevaricazioni, lesioni e continui episodi di violenza domestica.

La donna, residente nel Riminese, si era rivolta ai carabinieri nel novembre 2023 descrivendo un lungo percorso di umiliazioni e minacce. Aveva spiegato che il marito, ex militare nel suo Paese, non avrebbe accettato il suo stile di vita in Italia, criticandola per il rifiuto di indossare il velo e accusandola di essersi trasferita nel Paese per prostituirsi. Le contestava inoltre di non essere, a suo giudizio, una figura educativa adeguata per le figlie. Dopo una prima separazione, la coppia aveva tentato una riconciliazione, ma al rientro in casa dell’uomo, secondo quanto riferito dalla donna, le aggressioni sarebbero riprese con identiche modalita’.

Durante l’udienza il 57enne, assistito dall’avvocata Simona Conti, ha negato ogni responsabilita’, sostenendo di essere vittima di accuse infondate. La moglie, a sostegno delle sue dichiarazioni, ha presentato anche un certificato medico relativo a lesioni riportate in seguito a un litigio.

Il collegio giudicante si pronuncera’ mercoledi’ 17 dicembre, quando e’ attesa la sentenza.