Un dolore che non si spegne e il peso di una vicenda che da due anni tiene la città di Rimini sospesa tra attesa e rabbia. Giuliano Saponi, figlio di Pierina Paganelli – la donna uccisa nell’ottobre 2023 nel garage della sua abitazione – è intervenuto questa mattina in diretta televisiva, raccontando il tormento personale e le ombre che ancora avvolgono la tragedia.
Anzitutto, l’incidente stradale che lo aveva coinvolto pochi mesi prima dell’omicidio della madre. Uno scontro che, secondo lui, potrebbe non essere stato casuale. Saponi ha spiegato come questa convinzione lo abbia segnato a lungo: se fosse morto allora, ha detto, forse la madre sarebbe ancora viva. Un pensiero che porta dentro da tempo e che continua a bruciare.
Nel suo racconto emerge anche il ruolo della moglie Manuela, oggi tra le figure chiave di questa vicenda. Per Giuliano, l’errore più grande di lei è stato quello di intraprendere una relazione con un uomo che definisce “tremendo”, convinto che quel legame abbia contribuito a imbastire il dramma che la famiglia vive da due anni. Pur condannando il tradimento, sottolinea di credere nella versione che Manuela ha fornito agli inquirenti, ritenendo sincera la scelta di liberarsi di quel peso con le sue parole.
Il figlio di Pierina ha riservato parole dure anche verso altre persone coinvolte nella complessa vicenda, ribadendo la totale assenza di rapporti con alcuni e segnalando la freddezza di chi, a suo avviso, non ha mai mostrato umanità nemmeno di fronte alla tragedia.
Centrale il tema della figlia condivisa con Manuela: l’uomo ha spiegato come i rapporti con l’ex compagna siano oggi fondati esclusivamente sulla volontà di proteggere e crescere insieme la bambina. “È il bene più prezioso che rimane a entrambi”, ha chiarito, aggiungendo di voler essere un padre presente e di trarre forza dall’unità familiare, un valore che sente di aver ereditato proprio da sua madre.
Pierina Paganelli rimane per lui un esempio di coraggio e dolcezza. Il ricordo vivo è quello dei sorrisi quotidiani che gli regalava durante i mesi di riabilitazione, un gesto che non ha mai smesso di offrirgli e che lo faceva sentire ancora figlio, nonostante fosse ormai adulto. “Vorrei trasmettere agli altri lo stesso insegnamento”, ha detto con voce commossa.
A distanza di due anni dall’omicidio, nelle parole di Giuliano Saponi si mescolano dolore, rabbia e il desiderio di giustizia. Ma soprattutto emerge la volontà di onorare, con la memoria e con la vita di ogni giorno, l’eredità umana lasciata da Pierina Paganelli.