Cronaca. Rimini. Tre promotrici finanziarie sotto processo per truffa in criptovalute: investimenti falsi e rendimenti da capogiro. Vittima un’imprenditrice sammarinese 

Il prossimo 12 febbraio si terrà l’udienza preliminare a Rimini che vede coinvolte tre donne accusate di aver truffato un’imprenditrice sammarinese nel 2022 attraverso false promesse di investimenti in criptovalute. La vicenda rivela come, ancora oggi, le insidie del mondo finanziario digitale possano portare a truffe di grande impatto, con potenziali vittime ignare di essere state ingannate.

Secondo quanto ricostruito dalla procura, le tre promotrici – rispettivamente una 56enne di Tavullia, una 57enne di Cattolica e una 71enne di San Mauro Pascoli – avevano convinto una donna di 61 anni, residente a San Marino e appartenente a una famiglia benestante, a investire tramite una società con sede nelle Isole di Saint Vincent e Grenadine, nei Caraibi. Le promotrici avevano prospettato rendimenti incredibili, fino al 500% dell’importo investito, promettendo guadagni rapidi e garantiti.

Tra aprile e giugno 2022, la vittima avrebbe versato oltre 562 mila euro in due tranche, denaro poi scomparso nel nulla. Le piattaforme digitali e gli strumenti utilizzati per le operazioni risultavano privi dei requisiti legali necessari per operare in Italia, e gli investigatori sospettano che altre persone possano essere state coinvolte in schemi analoghi di truffa.

Le indagini condotte dalla sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza di Rimini, coordinate dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, hanno portato all’accusa le tre donne di truffa aggravata e abuso di attività finanziaria. La contestazione principale riguarda il fatto che le imputate avessero svolto attività riservate agli intermediari autorizzati dalla legge, come la gestione di portafogli e la consulenza sugli investimenti, senza aver ottenuto le necessarie autorizzazioni dalla Consob.

L’udienza preliminare che si terrà a febbraio dovrà decidere se ci sono i presupposti per il rinvio a giudizio delle tre promotrici, aprendo così una nuova pagina nell’ambito delle truffe online in ambito finanziario.