Era già agli arresti domiciliari per una condanna a cinque anni per truffa, ma questo non ha fermato un sessantenne originario di Bari dal continuare a imbastire raggiri. Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe proseguito la sua attività illecita sfruttando il mercato delle case vacanza “fantasma”, truffando decine di turisti che arrivati a Rimini si sono ritrovati senza alloggio.
Il meccanismo messo in piedi tra il 2017 e il 2018 era tanto semplice quanto redditizio. Attraverso annunci su portali specializzati, il sessantenne pubblicizzava appartamenti allettanti per posizione e prezzo, situati tra Marina Centro e Marebello. I potenziali turisti, attirati dalle offerte, avviavano trattative telefoniche che culminavano con il versamento di caparre variabili fra i 400 e i 1200 euro. Le somme venivano incassate con vaglia postale, ma all’arrivo in Riviera i villeggianti scoprivano che le abitazioni non esistevano o erano già occupate. Complessivamente, l’uomo avrebbe raccolto in questo modo circa 40mila euro.
Numerose le denunce da parte delle vittime, anche se si ritiene che a cadere nella rete possano essere state molte più persone rispetto a quelle ufficialmente emerse. Gli investigatori sono riusciti a smascherare il truffatore seguendo la traccia dei pagamenti.
Non si trattava però dell’unico stratagemma. In un’occasione l’uomo si era presentato come falso mediatore immobiliare, promettendo a una coppia la possibilità di rilevare la gestione di un albergo a Rimini. Dopo aver ottenuto circa 16mila euro, era sparito nuovamente.
Dopo una lunga istruttoria giudiziaria, che ha raccolto le testimonianze di decine di persone truffate, il procedimento è arrivato in aula. Difeso dall’avvocato Leanna Arceci, il sessantenne affronterà ora il processo, con la sentenza calendarizzata per il prossimo 14 gennaio.