Una clamorosa rivelazione pubblicata oggi dal Wall Street Journal getta una nuova, pesante ombra sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream. Secondo il quotidiano statunitense, gli investigatori tedeschi avrebbero individuato una linea di comando diretta che porta all’allora comandante in capo delle forze armate ucraine, il generale Valeriy Zaluzhny, come mandante dell’operazione.
L’inchiesta, condotta dalla polizia e dalla procura tedesca, avrebbe delineato un “quadro chiaro” di come un’unità militare d’élite ucraina abbia eseguito l’attacco nel Mar Baltico. Il rapporto del WSJ sostiene che l’ordine sarebbe partito direttamente dal generale Zaluzhny, che avrebbe guidato l’operazione.
L’obiettivo strategico dell’operazione, sempre secondo le conclusioni degli inquirenti tedeschi riportate dal giornale, sarebbe stato duplice: colpire duramente le entrate economiche della Russia derivanti dalla vendita del gas e, contemporaneamente, recidere in modo drastico i legami energetici ed economici tra Mosca e Berlino.
Questa rivelazione, se confermata, rappresenterebbe una svolta clamorosa in uno dei più grandi misteri internazionali degli ultimi anni. L’accusa diretta a una figura del calibro di Zaluzhny, fino a poco tempo fa al vertice dell’esercito di Kiev, aggiunge un livello di complessità senza precedenti alla vicenda, con potenziali e pesanti ripercussioni diplomatiche.












