Avrebbe dovuto essere una ristrutturazione importante, finanziata con il Superbonus 110%, ma si è trasformata in un’intricata vicenda giudiziaria. Un imprenditore riminese di 50 anni è finito al centro di un’inchiesta della Procura di Rimini con l’accusa di truffa aggravata, dopo aver – secondo l’accusa – incassato decine di migliaia di euro per lavori edilizi mai eseguiti.
La storia nasce dal sogno di una famiglia di Coriano, intenzionata a rinnovare la propria casa di Riccione attraverso gli incentivi governativi. L’impresa a cui erano stati affidati i lavori, una srl con sede nel riminese, avrebbe ricevuto cinque bonifici, per un totale di circa 100mila euro, come anticipo per l’avvio del cantiere. Dopo i pagamenti, però, i cantieri non sarebbero mai partiti e dell’imprenditore si sarebbero perse le tracce.
Le indagini della Guardia di Finanza di Rimini, avviate a seguito della denuncia presentata nel 2023 dai proprietari – assistiti dall’avvocato Alessandro?Frisoni – hanno fatto emergere un quadro anomalo. Dai riscontri è risultato che non era mai stata depositata alcuna pratica di accesso al Superbonus, né richiesti i permessi edilizi al Comune di Riccione. Gli unici interventi effettivamente compiuti sarebbero stati limitati alla rimozione di alcuni infissi e corrimani, lavori dal valore di poche migliaia di euro.
Secondo le verifiche delle Fiamme Gialle, le somme versate non sarebbero rimaste sui conti aziendali ma sarebbero state dirottate sul conto personale dell’amministratore, che le avrebbe poi utilizzate per spese private: pagamenti sanitari, operazioni finanziarie e prestiti a conoscenti.
Dopo mesi di irreperibilità, l’indagato è stato raggiunto da un avviso di conclusione delle indagini preliminari, passaggio che anticipa una possibile richiesta di rinvio a giudizio. Gli investigatori hanno inoltre individuato altri tre presunti raggirati nella provincia di Rimini, che avrebbero corrisposto fra i 10 e i 15mila euro ciascuno per lavori mai avviati.
L’inchiesta riaccende i riflettori sulle frode legate al Superbonus, un sistema di incentivi che, pur nato per rilanciare l’edilizia e migliorare l’efficienza energetica, negli ultimi anni è stato spesso usato come terreno fertile per approfittatori e società improvvisate.
Per l’imprenditore, attualmente a piede libero, il rischio ora è di dover affrontare un processo per truffa aggravata, con l’accusa di aver sottratto fondi pubblici e privati destinati alla riqualificazione degli immobili.