Cronaca, ultim’ora. Perizia sulla velocità del Suv coinvolto nell’incidente mortale di Manuel: Indagine su Matteo Di Pietro

Questa ultima ora è stata lanciata dall’ANSA. Si attendono i risultati della perizia tecnica sulla velocità del Suv Lamborghini coinvolto nell’incidente che ha causato la morte del piccolo Manuel a Casal Palocco, Roma. L’ipotesi è che la velocità dell’auto guidata da Matteo Di Pietro, lo youtuber ventenne indagato per omicidio stradale, sia fondamentale per stabilire il livello delle sue responsabilità.

La Procura di Roma ha concesso il nulla osta per i funerali del bambino, previsti nei prossimi giorni dopo l’autopsia all’istituto di medicina legale di Tor Vergata. I pm desiderano comprendere le cause della morte, avvenuta circa un’ora e mezza dopo l’incidente, nonostante i drammatici tentativi di soccorso da parte del personale medico.

La polizia municipale sta cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente, analizzando le immagini delle telecamere posizionate in via di Macchia Saponara, vicino all’incrocio con via Archelao di Mileto, dove si è verificato l’incidente. Anche le telecamere sul lato opposto della strada potrebbero aver registrato il passaggio dell’autobus Atac, il cui autista è un testimone oculare.

La difesa di Matteo Di Pietro sostiene che l’indagato non stava superando un veicolo vicino all’incrocio, ma cerca di dimostrare che la madre del bambino potrebbe aver tagliato la strada alla Lamborghini, non concedendo la precedenza. Gli avvocati si basano sul fatto che la Smart ha riportato danni sulla fiancata destra.

Ciò che sembra certo è che il Suv Lamborghini noleggiato dal giovane non stava rispettando il limite di velocità di 30 chilometri orari previsto in quella strada, ma stava viaggiando ben oltre, forse più del doppio. Questo dato sarà determinante per stabilire le responsabilità.

Inoltre, è emerso che Matteo Di Pietro è risultato positivo ai cannabinoidi nelle analisi del sangue effettuate in ospedale dopo l’incidente. Tuttavia, sarà necessario determinare se e quando avesse assunto droghe.

Non è escluso che il giovane possa essere convocato per un interrogatorio presso la Procura nei prossimi giorni. Nel frattempo, la sua casa è stata perquisita alla ricerca di video, telefoni cellulari o eventuali droghe, considerando i risultati delle analisi. Anche la sede della società TheBorderline, di cui Di Pietro era capo del consiglio di amministrazione e che aveva un fatturato annuo di circa 190.000 euro, è stata oggetto di attenzione.

Le immagini registrate sui cellulari sequestrati, compresi quelli presenti nel Suv coinvolto, potrebbero fornire nuove informazioni per giungere alla verità sulla “challenge” che il ventenne e il suo gruppo di youtuber avevano lanciato.