Cronaca. Via libera all’estradizione di Kuznietsov: l’ex capitano ucraino arrestato a San Clemente e accusato di aver fatto “saltare” il gasdotto Nord Stream

Un capitolo chiave si è chiuso oggi nel procedimento giudiziario che vede al centro Serhii Kuznietsov, ex capitano dell’esercito ucraino accusato di aver sabotato i gasdotti Nord Stream 1 e 2 nel settembre 2022. La Corte d’Appello di Bologna ha disposto la sua consegna alla Suprema Corte Federale di Cassazione tedesca, in esecuzione di un mandato d’arresto europeo.

L’uomo era stato fermato lo scorso 21 agosto a San Clemente, nel Riminese e a pochi passi dal confine con San Marino, mentre si trovava in vacanza. La decisione della corte emiliana arriva a seguito dell’udienza tenutasi il 9 settembre, che ha esaminato le richieste delle autorità tedesche per processarlo in relazione all’attacco alle infrastrutture energetiche nel Mar Baltico.

Il difensore di Kuznietsov, l’avvocato Nicola Canestrini, ha immediatamente annunciato l’intenzione di ricorrere in Cassazione. Secondo la sua posizione, la consegna violerebbe diritti fondamentali come quello a un equo processo, alle condizioni di detenzione adeguate e all’immunità funzionale, elementi che non possono essere sacrificati in nome di una cooperazione giudiziaria meccanica e automatica.

Un caso che intreccia tensioni geopolitiche e questioni di giustizia internazionale, lasciando aperta la porta a ulteriori sviluppi nei prossimi gradi di giudizio, mentre Kuznietsov attende l’esito del ricorso dal carcere.