Un quadro di presunti abusi e violenze domestiche durato per anni è al centro del processo iniziato a Rimini a carico di un uomo di 70 anni, accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della moglie, di vent’anni più giovane, e dei figli. Durante l’udienza celebrata ieri davanti al collegio penale, sono state ascoltate le testimonianze che delineano un contesto di controllo ossessivo e aggressioni fisiche.
L’episodio più grave, secondo l’accusa, risale allo scorso febbraio, quando l’uomo avrebbe tentato di soffocare la moglie mentre dormiva. A scatenare la sua reazione sarebbe stata una spesa di 90 euro per una cena a base di sushi che la donna aveva condiviso con il figlio minore, una cifra ritenuta eccessiva dall’imputato. Questo evento ha portato all’allontanamento dell’uomo dalla casa familiare e all’avvio delle pratiche di separazione.
Le indagini hanno fatto emergere una lunga serie di presunti maltrattamenti. Già in passato, anche durante una gravidanza, la donna sarebbe stata vittima di percosse documentate da referti medici, che attestano una frattura del naso, ecchimosi e contusioni. In un’altra occasione, accecato dalla gelosia, l’uomo l’avrebbe spinta a terra. La vittima ha inoltre riferito di essersi sentita abbandonata dal marito quando si ammalò gravemente. Un percorso di terapia di coppia, suggerito dal medico, aveva portato solo a un miglioramento temporaneo.
Alle violenze fisiche si sarebbe aggiunta anche una forma di abuso economico. Subito dopo la disposizione di allontanamento, l’uomo avrebbe prelevato 14 mila euro dal conto corrente cointestato, lasciando alla moglie e ai figli solo 300 euro. Questa situazione ha costretto la donna, costituitasi parte civile e rappresentata dall’avvocata Martina Montanari, a tornare a lavorare in fabbrica dopo sette anni.
Nell’udienza di ieri, presieduta dalla giudice Adriana Cosenza, sono stati ascoltati alcuni testimoni, tra cui il medico di base della coppia, un’amica e la madre della vittima. Quest’ultima ha raccontato di aver accompagnato più volte la figlia al pronto soccorso e di averla ospitata insieme alla nipote. In un’occasione, la ragazzina, dopo un litigio tra i genitori, avrebbe percorso otto chilometri a piedi per rifugiarsi a casa dei nonni. L’accusa sostiene inoltre che il padre avrebbe lesionato un dito alla figlia con un pugno.












