Un episodio di grave violenza macchia il campionato di Terza Categoria e porta a una sanzione esemplare. Un calciatore della Longianese è stato squalificato per due anni dopo aver aggredito fisicamente il direttore di gara durante la partita contro l’Athena Rimini. La decisione, emessa dal giudice sportivo, punisce una condotta che ha visto il giocatore scagliarsi anche contro avversari e un dirigente.

I fatti si sono verificati durante l’incontro disputato allo stadio comunale di Sant’Ermete tra Athena Rimini e Longianese, terminato con il risultato di 3-3. Il clima della partita, già molto teso, è degenerato nei minuti di recupero. Secondo il referto, un giocatore della Longianese, dopo essere stato espulso per aver colpito volontariamente alcuni avversari e un dirigente della squadra di casa, si è scagliato contro l’arbitro. Lo ha colpito con forza al petto, facendogli perdere l’equilibrio. Nonostante il tentativo di un compagno di squadra di trattenerlo, il calciatore ha poi cercato di sferrare un pugno al direttore di gara, senza riuscirci, per poi proseguire con una serie di minacce e frasi offensive.
La partita era stata caratterizzata da nervosismo fin dalle prime fasi della ripresa. Già al quarto minuto del secondo tempo, un giocatore dell’Athena Rimini era stato espulso per aver dato volontariamente uno schiaffo a un avversario, un gesto che gli è costato una squalifica fino al 31 dicembre prossimo. L’aggressione all’arbitro ha rappresentato però il culmine di una giornata segnata da ben quattro espulsioni.
Analizzati i fatti, il giudice sportivo ha inflitto al giocatore della Longianese la pesante sanzione che lo terrà lontano dai campi di gioco fino al 13 novembre 2027. Questo episodio riaccende i riflettori sul preoccupante fenomeno della violenza nel calcio dilettantistico e sottolinea l’urgenza di adottare misure efficaci per garantire la sicurezza e il rispetto dei direttori di gara.











