Cronaca. Violenza sul bus a Rimini: tredicenne picchiato dal branco per aver difeso un compagno

Un atto di coraggio si è trasformato in un incubo per un giovane studente riminese di soli 13 anni, rimasto vittima di una brutale aggressione avvenuta a bordo di un autobus circa una settimana fa. Il ragazzino è stato dimesso dal pronto soccorso dell’ospedale cittadino con una prognosi di 10 giorni dopo essere stato preso di mira da una coppia di coetanei. I dettagli della vicenda sono emersi grazie alla testimonianza del padre della vittima raccolta dal quotidiano Il Resto del Carlino; l’uomo ha già allertato i Carabinieri e si appresta ora a formalizzare la denuncia che darà ufficialmente il via alle indagini.

La dinamica dei fatti, verificatisi intorno a giovedì 11 dicembre, delinea un inquietante scenario di bullismo. Tutto sarebbe iniziato quando una ragazzina ha cominciato a tormentare un piccolo studente. Il tredicenne, vedendo la scena, è intervenuto nel tentativo di proteggere il compagno, ma è diventato immediatamente il nuovo bersaglio della giovane. Quest’ultima, supportata da un altro studente, ha dato inizio al pestaggio bloccando la vittima per i capelli, mentre venivano sferrati violenti calci alla testa del tredicenne. Nonostante la gravità della situazione, il genitore ha evidenziato con amarezza come nessuno dei presenti sul mezzo pubblico sia intervenuto per sedare la violenza o aiutare il figlio.

L’aggressione si è conclusa solo quando l’autista ha arrestato la marcia del veicolo, momento in cui i due assalitori ne hanno approfittato per dileguarsi rapidamente. Per il giovane aggredito si è reso necessario il trasporto immediato in ospedale, dove i medici hanno riscontrato un trauma cranico non commotivo, percosse e un trauma all’occhio destro. Il padre del ragazzo ha inoltre riferito come quella specifica linea di trasporto pubblico sembri essere teatro di ripetuti episodi di bullismo, al punto che negli ultimi giorni diversi studenti avrebbero manifestato il timore di salire sul bus, preferendo farsi venire a prendere dai genitori a scuola pur di evitare incontri pericolosi con determinati coetanei.

Le autorità contano ora di fare luce sull’identità dei responsabili grazie alle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza installati all’interno dell’autobus. La denuncia imminente permetterà agli inquirenti di acquisire i filmati e procedere con l’identificazione della coppia di aggressori.