CSDL: 8 Marzo 2009, le disuguaglianze non siano aggravate dalla crisi

Evitare che la crisi economica in corso possa aumentare le disuguaglianze che colpiscono le donne, e continuare sul cammino che deve portare alla parità tra donne e uomini. È l?obiettivo di fondo che, secondo la CSdL occorre porsi, da rilanciare in occasione dell?8 marzo 2009, Giornata Internazionale della donna. Il nostro sistema economico e occupazionale, già prima della crisi riusciva con grandi difficoltà ad inserire al lavoro personale femminile, sia le donne in cerca di prima occupazione, che le lavoratrici da ricollocare dopo aver perso il lavoro. Ora, a San Marino il 2008 si è chiuso con 58 vertenze occupazionali, in cui su 243 lavoratori licenziati, 150 sono donne. Considerato che nei settori privati l?occupazione femminile è minoritaria, è chiaro che nel nostro paese la crisi sul piano occupazionale colpisce maggiormente le donne. Questa situazione conferma la necessità per San Marino di dotarsi di un piano di sviluppo che, nel far evolvere l?economia sammarinese verso obiettivi di qualità,  innovazione tecnologica e compatibilità ambientale, favorisca e implementi settori occupazionali anche nuovi in grado di attrarre il lavoro femminile e di soddisfare le esigenze professionali delle donne.

 

Oltre a ciò, occorre migliorare e completare l?attuale legge sul lavoro, con l?obiettivo di affermare un ruolo più dinamico e incisivo degli uffici preposti nel favorire l?incontro tra la domanda e l?offerta di lavoro. A questo proposito, la CSdL ha elaborato una proposta di legge particolarmente valida e attuale, ancor più in questa situazione di crisi economica e occupazionale. Così come sono più che mai valide e attuali le importanti indicazioni scaturite dall?indagine ?Donne al lavoro nella RSM?, realizzata dalla CSdL lo scorso anno.

 

Sul piano sociale, in particolare le donne, soprattutto se disoccupate e magari con a carico figli minori a seguito di separazione, sono esposte a enormi difficoltà di tipo economico e sociale. Questo è un fenomeno rilevante che necessita di politiche sociali mirate, che permetta di fare uscire queste lavoratrici da condizioni di bisogno, mettendole in condizione di produrre un reddito adeguato per condurre per sé e per i familiari una vita dignitosa. I fenomeni di disagio sociali si avvertono anche considerando che negli ultimi anni a San Marino si è assistito ad un forte aumento delle persone – in maggior parte donne – che fanno domanda per accedere al Certificato di Credito Sociale; ciò fa pensare che una parte della popolazione si sta impoverendo e rischia di rimanere ai margini della società. E a questo proposito sono necessari interventi che – da forme di sussidiarietà momentanee – diventino a tutti gli effetti misure strutturali a sostegno del reddito, partendo da un serio censimento per individuare tutti i fenomeni che determinano impoverimento (perdita del posto di lavoro, problematiche familiari, malattie, ecc). Sul piano delle risorse per finanziare le necessarie politiche sociali e occupazionali, occorre intervenire innanzi tutto varando una seria riforma fiscale, e portando a compimento la riforma del catasto.

 

L?8 marzo sul piano internazionale

 

Saranno 22 milioni nel mondo le donne che nel 2009 perderanno il lavoro a causa della crisi economica. È la previsione del Direttore Generale dell?Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) Juan Somavia, nella premessa del suo messaggio in occasione dell?8 marzo, messaggio che la CSdL condivide pienamente e fa proprio.

 

?Quest’anno la celebrazione coincide – scrive nel suo messaggio Juan Somavia – con un periodo di grave difficoltà economica che si accompagna ad una profonda crisi sociale. Oggi più che mai dobbiamo concentrarci sulle questioni dell’equità, dell’uguaglianza e della non-discriminazione. In un periodo di difficoltà economica, le donne sono spesso le prime a subire le conseguenze negative e le ultime a godere dei benefici della ripresa. Anche prima della crisi, la maggioranza delle donne attive lavorava nell’economia informale con basse retribuzioni e una scarsa protezione sociale. Quando le economie si contraggono, una delle prime reazioni è spesso tagliare la spesa sociale provocando ulteriori difficoltà per le famiglie con ricadute più pesanti per le donne. Finora, tuttavia, il fatto che molti paesi riconoscano il ruolo cruciale della protezione sociale per affrontare e superare la crisi è molto incoraggiante. L’esperienza dimostra che i progressi della condizione femminile comportano immediati benefici anche per le famiglie e le società.

 

È tempo di attuare misure politiche originali per aiutare le donne ad accedere ad opportunità di lavoro produttivo, a migliorare le proprie capacità e a garantire progressivamente un’esistenza migliore a se stesse e alle proprie famiglie. Ciò significa garantire l’accesso a lavori sostenibili e di qualità sia per gli uomini che per le donne, promuovere una protezione sociale che aiuti a superare i problemi specifici delle donne nel mondo del lavoro ed assicurare un dialogo sociale che coinvolga le donne nei processi decisionali.?

 

CSdL

Confederazione Sammarinese del Lavoro