CSDL CRITICA VERSO IL TAGLIO DEGLI STIPENDI PA

Stando alle rassicurazioni sullo stato dei conti pubblici fornite nei giorni scorsi dal Segretario alle Finanze, il  gran parlare che si fa sui possibili tagli alla spesa pubblica potrebbe apparire un inutile esercizio ipotetico.
In realtà la boutade sui tagli agli stipendi PA è una subdola forma di provocazione “per vedere l’effetto che fa!”
E a noi fa l’effetto di constatare ancora una volta come sia fin troppo facile individuare nei lavoratori dipendenti i soggetti predestinati a pagare i prezzi degli errori e delle responsabilità che la politica e i politici hanno. Ma su tale argomento è bene fare chiarezza.

Le uscite del bilancio dello stato per le retribuzioni dei dipendenti pubblici costituiscono il 19% della spesa corrente,  dunque ne consegue  che ampi margini per una razionalizzazione efficace della spesa e di contrasto agli sprechi si possano trovare nell’81% di spesa corrente che, è noto, non è sempre gestita con oculatezza, come le denunce di questi giorni a proposito di consulenze per una informazione “amica” dimostrano.  
Ci fa, inoltre, l’effetto di dover osservare come ancora una volta manchi al governo il coraggio di orientarsi verso nuove aree di prelievo fiscale, quelle che fino ad oggi hanno goduto di una sorta di franchigia illimitata. L’esigenza di una riforma fiscale nasce proprio dalla necessità che tutti i soggetti contribuiscano al bene del paese, dunque l’allargamento della base imponibile diventa indispensabile per poter attuare una reale equità fiscale in cui in particolare i grossi volumi di ricchezze prodotte e accumulate vengano adeguatamente tassate.
Su tutto resta la priorità che San Marino avvii un progetto di sviluppo economico, accettato internazionalmente, capace di sostituire quei pezzi di settori che si stanno ridimensionando, e di creare una nuova economia sostenibile nel tempo. 
I diversi segnali economici sono tutt’altro che positivi, all’orizzonte si delineano tempi cupi e la negazione, da parte dello stesso governo, dell’esistenza di elementi di forte preoccupazione circa l’andamento dell’economia del paese e dello stato dei conti pubblici, non contribuisce ad una presa di coscienza della popolazione sulla reale gravità della situazione del paese. Pertanto, più che delle sparate, dalla politica ci aspettiamo un più marcato senso di responsabilità e di capacità progettuale!

           CSdL