Alcuni giorni fa abbiamo letto di una serie di richieste e lamentele da parte dell’ASES (Associazione delle imprese edili), che denuncia una scarsa attenzione da parte del Governo e della politica per questo settore, che risente degli effetti della crisi.
Ma se è vero che tale comparto ha subito un certo ridimensionamento, è altrettanto vero che si verificano abusi e distorsioni.
Diverse imprese, mentre da un lato pongono una parte dei propri dipendenti in cassa integrazione, dall’altra sostituiscono il loro lavoro affidandosi a subappalti, e/o utilizzano, in modo improprio, personale distaccato da imprese italiane. Sono pratiche abbastanza diffuse, che evidentemente ledono i diritti dei lavoratori, creando anche una sorta di concorrenza sleale tra le varie imprese edili. Come si fa a sostenere la tesi che le imprese edili sono in difficoltà, quando in molti casi vengono utilizzati subappalti e lavoratori in distacco?
Le imprese edili dovrebbero prima di tutto preoccuparsi di mettere fine a questi comportamenti scorretti e per nulla trasparenti. È evidente che, in casi come questi, la crisi viene anche utilizzata come pretesto per aggirare le leggi e per non rispettare le regole, salvo poi lamentarsi pubblicamente per le difficoltà del proprio settore.
È indubbio che il settore abbia risentito della crisi, ma occorre razionalizzare l’attività edilizia, che a nostro avviso va indirizzata principalmente verso le ristrutturazioni del patrimonio abitativo esistente piuttosto che verso la costruzione di nuovi immobili.
A San Marino si è costruito talmente tanto e talmente al di sopra della domanda, che questo settore non poteva che interrompere la propria espansione.
Siamo disponibili, come sempre, ad aprire rapidamente con l’ASES e con tutte le parti interessate, un confronto per il rilancio del settore, a tutela dei lavoratori e delle imprese oneste e produttive, e ovviamente per rinnovare il contratto di lavoro, scaduto da oltre un anno.
FULC-CSU
Federazione Unitaria Lavoratori Costruzioni