CSU: Finanziaria 2011: non devono pagare i lavoratori e i pensionati!

La finanziaria va cambiata profondamente e in maniera equa, per evitare che la crisi gravi sulle spalle dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie. Vi sono diverse altre aree dove attingere risorse

 39 milioni di euro: è il conto che i lavoratori dipendenti e i pensionati, sarebbero chiamati a pagare dalla finanziaria 2011, stando alle anticipazioni a mezzo stampa. Una finanziaria che appare fortemente condizionata dalle categorie economiche e dalle lobbies immobiliari. La CSU, che da mesi ha chiesto di intavolare un confronto sui conti pubblici, ancora non ha incontrato l’Esecutivo. L’incontro, è stato fissato, solo poche ore fa, per domani alle 15.00 presso Palazzo Begni, senza che siano stati ancora resi noti formalmente i termini della manovra 2011. Dunque la finanziaria, prevede un prelievo sull’IGR dei lavoratori dal 5 al 15%; si prefigura un esborso molto alto, che stiamo quantificando. Per i pensionati, anch’essi bersaglio della finanziaria, si prevede una imposta straordinaria sulle pensioni, la cui entità non è ancora nota.

Previsti anche un prelievo dell’1% sui fondi pensioni e una tassa del 3% sulle attività di servizio, che è facile immaginare che verrà scaricata dagli esercenti sui cittadini utenti (in questo contesto, non è comprensibile come si voglia escludere da questa tassa il settore della telefonia…). Una finanziaria iniqua, tutta sbilanciata sui lavoratori, e unicamente votata a mettere una pezza al deficit di bilancio, senza preoccuparsi minimamente di favorire la ripresa dell’economia e dello sviluppo. I sacrifici devono partire da quelli che non hanno mai fatto il proprio dovere verso la collettività, e vanno finalizzati alla ripresa dello sviluppo!

E il mutuo a carico dello Stato, anch’esso di 39 milioni di euro, che si prevede di accendere per coprire l’altra fetta di deficit per l’esercizio 2011 (78 milioni di euro), come verrà pagato? E per gli anni a venire? Se queste sono le premesse…L’indebitamento in momenti di crisi non è un male assoluto, se questo è dovuto ad investimenti, ma se serve solo a coprire la spesa corrente, allora siamo vicini al crollo

LE ALTRE AREE DOVE RICERCARE RISORSE

La CSU esige che il Governo modifichi sostanzialmente la finanziaria prima dell’avvio all’iter consiliare. Ci sono molte aree dove possono essere reperite le risorse. Ne citiamo solo alcune.

– Una equa riforma riforma fiscale resta l’obiettivo di fondo: nell’immediato va messo fine ad una situazione che vede centinaia di lavoratori autonomi che dichiarano redditi da zero a 5mila euro o poco più alti! Tranne i casi di avvio dell’attività, va fissato un tetto minimo dei redditi dei lavoratori autonomi non inferiore ad almeno 20-25 mila euro (si pensi che il reddito medio dei lavoratori dipendenti è intorno ai 22mila euro). È sui redditi dei lavoratori autonomi che semmai va applicato il prelievo “una tantum”!;

– Introduzione della fattura, quale strumento di accertamento, nelle prestazioni professionali, da poter eventualmente detrarre dalla dichiarazione dei redditi;

– Una patrimoniale per gli appartamenti vuoti e le concentrazioni immobiliari, anche in capo alle società leasing;

– Tassare le abitazioni di lusso, come le ville, anche se sono prima casa;

– Rivedere le disposizioni sui beni strumentali, escludendo dai benefici quegli strumenti che rientrano nelle categorie lusso (es. auto di grossa cilindrata).

CSU

Centrale Sindacale Unitaria