I Decreti della Finanziaria sul Pubblico Impiego sono arbitrari perché modificano materie prettamente contrattuali”. Così le federazioni Pubblico impiego della CSU tornano sulla recente approvazione della legge Finanziaria, contro la quale lo scorso mese di dicembre si sono mobilitati più di tremila lavoratori.
“I primi effetti della manovra economica – avvertono le Federazioni Pubblico Impiego- si avranno già da questo mese sui lavoratori frontalieri, colpiti da una inaccettabile sovratassazione, e sui pubblici dipendenti con una decurtazione netta delle buste paga. Per contrastare questi effetti iniqui, La CSU sta preparando un documento di proposta, documento che tratterà anche i provvedimenti relativi al settore pubblico allargato. In particolare la diminuzione di una percentuale minima del 10% delle indennità di funzione e delle indennità accessorie alla retribuzione. Taglio previsto da un decreto in emanazione a fine mese”
In cambio del taglio delle indennità, la Finanziaria propone quindi (all’articolo 75) la possibile stabilizzazione di alcune fasce di precari senza costi aggiuntivi per lo Stato. “Un provvedimento – affermano le Federazioni Pubblico Impiego di CSdL e CDLS – in realtà praticamente inapplicabile: l’unico obiettivo che può raggiungere è la diminuzione delle buste paga per migliaia di dipendenti”. E precisano inoltre che si tratta di “argomenti di natura strettamente contrattuale, imposti in maniera arbitraria dalla legge di Bilancio”
Le Federazioni Pubblico Impiego CSU auspicano dunque che, prima dell’emanazione del Decreto, la Delegazione del Governo incontri le stesse al fine di “prevedere la possibilità di trasferire in ambito contrattuale tale argomento”.