Dalle tute blu ai colletti bianchi, a San Marino la crisi non guarda in faccia a nessuno. E’ quanto emerge dal costante monitoraggio della Federazione Industria della CSU sulle dinamiche della recessione economica.
Tra richieste di mobilità e liquidazioni volontarie, l’emergenza occupazionale si è ormai allargata alle società finanziarie, affermano i segretari della Federazione Industria Enzo Merlini (CSdL) e Giorgio Felici (CDLS).
Nell’elenco delle 146 imprese che hanno fatto ricorso alla mobilità, spuntano infatti realtà storiche del mondo finanziario sammarinese: la SMI ha ridotto del 40% il personale, con un taglio di 5 dipendenti su 15; la Fincapital ha chiesto la mobilità per 4 dipendenti su 11; la Finproget ha ridotto di un terzo la forza lavoro. La lista si allunga poi con le quattro società finanziarie che sono finite in liquidazione volontaria: Eurofin, Fingestus e Fininternational.
A proposito di Fincapital, la Federazione Industria ha già inviato una lettera al commissario straordinario della società in cui si chiede un incontro per fare il punto sulle prospettive occupazionali e finanziarie a tutela di tutti i lavoratori.
Stiamo assistendo – sottolineano Merlini e Felici – a un lento ma inesorabile sfilacciamento del tessuto finanziario. Dalla piccole e medie imprese industriali, la crisi si sta ramificando nella galassia delle società finanziarie, e questo segna un cambio di passo del deterioramento della nostra economia. Eppure, insistono, tutto è fermo, le relazioni industriali sono bloccate al fallimento del tavolo tripartito, non si intravede una strategia di rilancio e non si parla più di progetti di sviluppo.