CSU sull’ 8 marzo: investire nelle donne, è investire nel futuro del paese

La situazione occupazionale è preoccupante: oggi il rapporto è di tre donne senza lavoro per ogni uomo. Sul piano dei numeri, la crisi è donna. Tra i fenomeni distorsivi meno conosciuti cui le donne sono soggette, la decurtazione della busta paga

Sono sempre più difficili i tempi per le donne. Oltre ai consolidati problemi legati alle condizioni di disparità e svalutazione nel mondo del lavoro e nella società, che non consentono alle donne di completare il cammino verso una condizione di vera parità sociale, gli effetti della crisi che San Marino sta vivendo colpiscono più di tutti le donne.

A dicembre 2010, dopo un biennio che ha visto la perdita di molti posti di lavoro e l’aumento della disoccupazione, si contavano 978 disoccupati, quasi il doppio rispetto al 2008. Complessivamente il tasso di disoccupazione a San Marino ha superato il 6%, ma mentre per i maschi è di poco superiore al 3%, quello femminile tocca quasi il 9%. Se fino a due anni fa il rapporto era di due donne disoccupate per ogni uomo, oggi il rapporto è tre a uno

Quindi, possiamo ben dire che, sul piano dei numeri dell’occupazione, la crisi è donna. Questo anche perché il settore più colpito è quello dei servizi, ovvero proprio il comparto che negli ultimi anni ha offerto maggiori sbocchi all’occupazione femminile.  Per le donne perdere l’occupazione o non trovare lavoro significa non poter nemmeno iniziare il cammino verso la propria emancipazione, con il rischio di vivere in condizioni di pressoché totale dipendenza e sudditanza economica dall’uomo.

Sul piano generale, fondamentale è adottare un progetto di sviluppo che reimposti e rilanci il sistema sammarinese, che deve tendere verso la promozione di un’economia diversificata e di qualità, con un settore terziario di alto livello che faccia da supporto ad un sistema produttivo che punti alla eccellenza. Investire e credere nelle donne, significa investire sul futuro del paese, perché le donne, le quali hanno una elevata scolarizzazione oltre che doti di estrema versatilità, hanno quelle conoscenze e capacità che servono proprio a promuovere quel tipo di economia che è la sola su cui San Marino può puntare. L’economia della qualità e della conoscenza.

Oltre al problema occupazionale, vi sono alcuni fenomeni distorsivi, che riguardano peculiarmente le donne. Molte di esse sono interessate al fenomeno del lavoro nero, in particolare nel settore del commercio e commercio turistico. Un altro fenomeno specifico, ancora poco conosciuto, è la decurtazione della busta paga; mentre vengono compilate buste paga regolari, la retribuzione percepita è inferiore. In tal senso, per giustificare questa decurtazione, da parte dell’azienda viene fatto figurare, in maniera fasulla, che le lavoratrici hanno usufruito di permessi di lavoro non retribuito. A questo proposito, invitiamo le donne a denunciare questi fatti e a rivolgersi alla CSU per richiedere le più adeguate tutele.

Nel complesso, le donne – oltre a dover cercare costantemente un difficile equilibrio tra l’attività lavorativa e la dimensione familiare – continuano a vivere il drammatico problema della violenza, soprattutto nell’ambito della famiglia, mentre restano consolidati i problemi di discriminazione e sottovalutazione sul posto di lavoro, fino ad arrivare alle pressioni psicologiche e alle molestie. Criticità che vanno superate, anche in tempi di crisi, la quale non può essere un alibi per abbassare la guardia rispetto ai diritti delle donne.

Non da ultimo, occorre creare le condizioni affinché le donne possano entrare a far parte in maniera paritaria della classe dirigente sia economica che politica, anche perché ad esse sono riconosciute migliori capacità nell’organizzare la società e il sistema dei servizi sulla base dei bisogni fondamentali delle persone.

Centrale Sindacale Unitaria