Cucinelli, ‘servono salari buoni e fabbriche bellissime’

(ANSA) – BERGAMO, 13 MAG – Riesce a essere spiritoso e
divertente mentre bacchetta i decisori e sa essere più che
pungente, rivendica le sue origini semplici e contadine mentre
cita a memoria pagine di Manzoni, frasi di Alessandro Magno e di
San Paolo, spiega di dire parolacce e bestemmie (perché con Dio
ogni tanto ci si arrabbia) mentre rimane impeccabile nel suo
candido completo avorio. E ogni tanto scoppia a ridere: “Con
questa sicuro finisco su Youtube e Instagram ma ve la racconto
uguale…”. A Federalberghi è la giornata di Brunello Cucinelli
che tiene banco davanti alla platea di albergatori con la
ministra del Turismo Daniela Santanchè con la sua verve e la sua
filosofia di vita e di lavoro. Che si basa sull’impegno, ma
anche sul rispetto e l’amore per gli altri.
    “Chi verrà – dice infervorandosi – a lavorare da noi? A fare
certi lavori da operai, da artigiani o di pulizia? Abbiamo il 7%
di disoccupazione ma voi mandereste i vostri figli a fare gli
operai? Quindi dobbiamo per forza cambiare qualcosa. Abbiamo
considerato per troppo tempo gli operai come una cosa
completamente diversa dagli impiegati e dagli altri lavoratori
sia come condizioni di lavoro che come salari. Invece – insiste
– devono avere la stessa dignità, i luoghi di lavoro devono
essere bellissimi e i salari più alti”. E sottolinea: “Un euro
in più a quelli che lavorano con noi, può cambiare la loro vita.
    Anche perché non è più come una volta e ognuno dei nostri
dipendenti conosce i nostri profitti. Ecco, il tema è
l’equilibrio tra profitto e dono”.
    Parole di ottimismo e incoraggiamento anche agli albergatori
a cui ribadisce che “la qualità è un valore da curare tutti i
giorni sia nella moda, sia nel turismo”. (ANSA).
   


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