“cum ca sem’ardott” …di Paolo Forcellini

Anche questa tornata del Consiglio Grande e Generale è terminata. Per tre giorni, mi sono assorbito tutti gli interventi fatti sulle dimissioni del Segretario al Lavoro , interventi , tutti ripetitivi, tutti copia e incolla che invece sono andati quasi tutti fuori tema, riportati sul solito ritornello delle colpe sulla crisi attuale, sul nuovo sistema che la Repubblica dovrà affrontare e inventarsi, su fatto che la nostra economia deve uscire dalla palude entro la quale stagna da tempo  , sui soliti attacchi personali che ormai stanno diventando faide vere e proprie. Ancora le solite chiacchiere che si protraggono di Consiglio in Consiglio senza che nessuno, di maggioranza o minoranza sappia proporre qualche cosa di nuovo , che sappia tirar fuori dal proprio cilindro qualche soluzione valida . Tutto tace e il paese rotola, o per lo meno sembra rotolare, ma forse qualcuno lassù non se ne è ancora accorto. E se c’è qualche Associazione o qualche libero cittadino , qualche giovane preparato che si permetta di suggerire o proporre idee che possano mettere in movimento in un modo o l’altro la nostra economia, il turismo, il commercio  non viene affatto preso in considerazione spesso viene tacciato per matto o per un povero illuso sino ad essere preso per  il c…..quando invece è lo stesso cittadino che si sente preso da quel lato B , dalla politica di oggi . Purtroppo bisogna convenire , e molti dopo l’ascolto dei C.G.G. se ne sono resi conto che  mancano le idee , mancano prospettive. Che si vive alla giornata tanto che qualche nostro vecchio dai “coppi rossi” potrebbe far sentire il proprio disappunto: “ cun ca sem’ardott, pori nuon”.

Paolo Forcellini direttore de Lo Stradone