Curriculum truccato, le autorità Usa indagano sul deputato repubblicano

George Santos ha mentito sulla sua istruzione, sulle sue esperienze lavorative, sulla sua famiglia, sulle sue finanze e persino sulla sua religione. E ora il neo eletto deputato repubblicano è nel mirino delle autorità che, a livello locale e a quello federale, hanno avviato indagini per accertare eventuali reati. Mentre i suoi elettori e il pubblico americano si indignano di fronte alla valanga di menzogne, parte delle quali ammesse dallo stesso Santos limitandosi a parlare di curriculum “abbellito”, la leadership conservatrice alla Camera mantiene il silenzio, attirandosi le critiche dei democratici.

Molti liberal chiedono infatti a gran voce che Santos venga rimosso dal suo incarico e non giuri per insediarsi con il prossimo Congresso. Kevin McCarthy, il numero uno dei repubblicani alla Camera, è chiuso però nel suo silenzio: non essendosi ancora guadagnato i voti necessari per essere nominato Speaker, McCarthy sembrerebbe preferire il low profile anche perché il voto di Santos potrebbe servirgli per la nomina. A rompere le fila sono stati solo alcuni conservatori: hanno criticato esplicitamente Santos così come lo hanno fatto diverse associazioni ebraiche, irritate dal fatto che il neo eletto abbia dichiarato falsamente di essere ebreo. La religione è però solo una delle sue bugie del deputato: ci sono quelle lavorative – non è mai stato a Goldman Sachs o Citigroup come dichiarato – e quelle relative alla sua istruzione.

Santos ha mentito anche sulle origini di sua madre: è brasiliana e non è vero che è immigrata dal Belgio, e soprattutto non è morta durante gli attacchi dell’11 settembre. Santos nel luglio del 2021 aveva infatti twittato che sua madre era morta nell’attacco al World Trade Center. Qualche mese dopo, il 23 dicembre, aveva twittato che era il quinto anniversario dalla scomparsa della madre, Fatima Devolder.

“Le storie fabbricate” da Santos sono “niente di meno che impressionanti. Nessuno è sopra la legge e se un reato è stato commesso lo perseguiremo”, afferma il procuratore della contea di Nassau, a New York, Anne Donnelly. A livello federale a indagare Santos è l’ufficio del procuratore di Brooklyn: l’inchiesta, secondo indiscrezioni, sarebbe alle fasi iniziali e sarebbe concentrata sulle finanze del deputato. Non è infatti chiaro come Santos sia riuscito a prestare 700.000 dollari alla sua campagna elettorale e al riguardo il deputato ha fornito pochi dettagli nelle sue comunicazioni ufficiali.
   


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