Da AdnKronos un articoletto sullo sciopero…pensando ai 240.000 euro che abbiamo speso.

La minaccia italiana di una ulteriore stretta fiscale compatta la Repubblica di San Marino. Al termine di una lunghissima giornata nella quale il dibattito parlamentare si e’ concentrato proprio sul rapporto con l’Italia, da San Marino arriva un messaggio di cauto ottimismo, ma anche di preoccupazione. L’ottimismo e’ per la possibilita’ di trovare un accordo con l’Italia, che ha valutato positivamente le riforme del cosiddetto pacchetto trasparenza che San Marino varera’ nei prossimi mesi. Si tratta di riforme di carattere tributario e fiscale che allineano San Marino agli standard internazionali.

La preoccupazione nasce dalla notizia di una nuova stretta fiscale da parte dell’Italia, che vorrebbe da San Marino lo scambio automatico di informazioni. Maggioranza e opposizione, pur in un clima di confronto serrato, si compattano contro un “nemico comune” e in difesa del sistema economico e sociale sanmarinese. I lavoratori ieri sono scesi in piazza in difesa del posto di lavoro.

Lo scambio automatico di informazioni cosi’ come altre richieste italiane costringerebbero molte imprese a ripensare la propria politica del lavoro e addirittura a chiudere. Questa la preoccupazione delle principali associazioni di categoria che vogliono regole chiare per salvaguardare i posti di lavoro e l’economia del Paese. A rischio potrebbero essere anche gli oltre 6 mila lavoratori italiani che ogni giorno varcano la frontiera, i cosiddetti frontalieri.