
Juventus celebrate at the end after reaching the UEFA Champions League Final
Reuters / Paul Hanna
Urla Buffon sotto quei tifosi pazzi di gioia, urla e tiene per mano Pirlo che non la smette di ridere, e Pogba che non la smette di ballare, e gli altri bianconeri che non la smettono di saltare. Tutti in preda a una gioia sconfinata, loro e il popolo bianconero che canta e gode, perché questa è troppo bella, troppo grande, troppo tutto. Sì, ce l’avete fatta, avete sbattuto fuori il Real campione d’Europa, sfiderete il Barcellona di Messi. Chi l’avrebbe mai detto – vero Allegri? – quando Conte ha mollato tutto un po’ di mesi fa perché questa Juve non era abbastanza forte per giocarsi la Champions. Già, chi l’avrebbe mai detto? Noi no, ma forse nemmeno voi.
Urlate e ridete, Buffon e Pirlo, ora che tornate a Berlino nove anni dopo il trionfo mondiale: ve la siete strameritata. Siete voi – Gigi e Andrea – i simboli di questo trionfo. Buffon è l’emblema dell’amore, il miglior portiere della storia che non se n’è andato da qui nemmeno quando è precipitato in B (noi non dimentichiamo). Pirlo, poi, indica quanto siano acuti i dirigenti della Juve, che hanno preso gratis questo fuoriclasse senza tempo, e hanno vestito di bianconero a zero euro anche il fenomenale Pogba, e hanno ingaggiato Tevez per una manciata di milioni, e hanno voluto a tutti i costi proprio dal Real il gioiello Morata autore dei due gol fatali ad Ancelotti, e hanno puntato su Allegri che il Milan aveva scartato. Le hanno azzeccate tutte, Agnelli e Marotta: chapeau.
La notte è storica, perché la Juve non toccava queste vette da dodici anni, quando venne sconfitta dal Milan in una grandiosa finale solo italiana. Già, il nostro calcio. Lo abbiamo tanto criticato, e non rinneghiamo niente, ma i segnali di resurrezione sono chiari: pensate che stasera potremmo scoprire di avere due squadre, o magari tre, nelle finali europee, se il Napoli farà una piccola impresa a Kiev e la Fiorentina una enorme con il Siviglia.
Ma questa è la stagione della Juve, che s’è già presa lo scudetto e ora punta a una memorabile tripletta con Coppa Italia e Champions. I tifosi bianconeri facciano pure gli scongiuri, ma a noi il cammino europeo di Allegri ricorda quello di Lippi al primo assalto alla Coppa, anno di grazia 1996. Nessuno credeva che la Juve potesse avanzare in Europa, invece arrivò in finale. E pochi pensavano che potesse vincerla, la finale, perché l’Ajax sembrava imbattibile. Come questo Barcellona.