MILANO LA GENEROSITÀ di Silvio Berlusconi pare essere senza limiti. Giorno dopo giorno, dalle pieghe dell’inchiesta Ruby ter, emerge il fiume di denaro che l’ex Cavaliere ha messo a disposizione di Ruby, delle olgettine ora trasferite in comodato d’uso nella Torre Velasca, grattacielo a un passo dal Duomo e di Nicole Minetti. Dai movimenti bancari, spunta anche un versamento da 500mila euro a Nicole Minetti, l’ex igienista dentale, soubrette televisiva ed ex consigliera regionale già destinataria di uno stipendio’ da 15mila euro al mese. L’accusa di corruzione in atti giudiziari, che pende sulle altre 21 olgettine, Ruby compresa, in ogni caso non può essere estesa all’ex consigliera regionale. A differenza delle altre ragazze, non è stata una testimone dei processi del Rubygate ma un’imputata. Minetti, infatti, è stata condannata in appello a 3 anni di reclusione per favoreggiamento della prostituzione nel processo Ruby bis, dov’era accusata di aver reso possibile, insieme a Emilio Fede e Lele Mora, il «sistema prostitutivo» creato per divertire Berlusconi. Se ci sono stati dei versamenti da parte dell’ex Cavaliere «è un fatto tracciato, risulta dai conti correnti», spiega il difensore della Minetti, Pasquale Pantano, che preferisce sorvolare sull’entità dei bonifici. «Nicole era una delle tante ragazze invitate ad Arcore aggiunge e se ha sbagliato, lo ha fatto quanto le altre». L’INCHIESTA intanto prosegue e si arricchisce. Gli investigatori, coordinati dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dai pm Luca Gaglio e Tiziana Siciliano, stanno analizzando le chat contenute in pc e telefoni sequestrati a Ruby e alle Olgettine martedì scorso. Nei messaggi anche quelli cancellati e recuperati ci sarebbero informazioni «molto interessanti». TRA I FILE salvati, anche video e fotografie, che ora sono al vaglio degli investigatori. Lunedì i legali di alcune ragazze faranno ricorso al Riesame proprio contro i sequestri. Nel frattempo, Marystell Polanco, ospite fissa delle serate ad alto contenuto erotico di Arcore, dopo aver mandato al procuratore aggiunto Ilda Boccasini una lettera nella quale diceva di voler raccontare tutto, potrebbe già essere stata ascoltata dagli inquirenti. Ed è anche possibile che dopo il suo passo avanti, definito «autolesionista» da chi le sta vicino, i pm abbiano deciso di non perquisirla, ma di ascoltarla a verbale. LA SENSAZIONE, comunque, è che il fronte comune fatto dalle ragazze a difesa dell’ex premier ormai si sia incrinato. Lo proverebbe anche la disponibilità di Aris Espinosa, amica storica della Polanco, a collaborare. E questo non è il solo inciampo per l’ex Cavaliere. Prima che il 10 marzo si apra il processo in Cassazione sul caso Ruby, Polanco il 2 marzo dovrà testimoniare insieme a Barbara Guerra nel processo barese a carico di Gianpaolo Tarantini. Il Resto del Carlino
