“Dai i collegi a Di Maio”, “Alleanze concluse”. Conte e Letta non si amano più

Non si placano le tensioni a sinistra, dove è diventato quasi un tutti contro tutti. L’abbandono di Carlo Calenda alla coalizione di Enrico Letta ha aperto altri fronti di scontro, visto che diversi analisti e politici hanno ipotizzato che dietro la decisione di Calenda di lasciare l’ammucchiata apparecchiata dal segretario del Partito democratico potesse esserci un possibile accordo tra Letta e Giuseppe Conte. Questa voce che è iniziata a circolare nei Palazzi, dai quali poi è uscita, sembra aver innervosito i due, che sui social hanno incrociato le spade.

Qualcuno mi chiede: e se ora Letta riaprisse al Movimento? Provo a dare una mano e a evitare ulteriori imbarazzi, dopo le dannose decisioni che sono già state prese. Noi non siamo professionisti della politica. Il balletto di questi giorni, tra giochi di potere e spartizioni di seggi, ci ha lasciati stupefatti“, ha scritto Giuseppe Conte su Facebook. Il leader del Movimento 5 stelle ha poi chiosato, con una stilettata velenosa contro il leader del Pd: “A questo punto a Enrico rivolgo un consiglio non richiesto: offri pure i collegi che si sono liberati a Di Maio, Tabacci e agli altri alleati. Ti saluto con cordialità e senza nessuna acrimonia“. In un post successivo, Conte ha aggiunto: “L’unico accenno a un programma di governo che il Pd ha fatto è quando ha concordato con Calenda di rivedere il Reddito di cittadinanza e il Superbonus o quando ha scelto di abbracciare personalità come la Gelmini, artefice dei tagli alla scuola. La ‘santa alleanza repubblicana’ messa su per contrastare Meloni ora si indebolisce e perde pezzi“.

Alle parole di Giuseppe Conte ha replicato a stretto giro lo stesso Enrico Letta dai microfoni del Tg1: “Lo schema delle alleanze è quello definito, è Calenda che ha deciso di andarsene e secondo me se ne andrà da solo. Dopodiché, sul M5S: è stato Conte a far cadere il governo Draghi, si è assunto un’enorme responsabilità. E per noi questo è un fatto conclusivo“. Intanto, passano i giorni e a sinistra si continuano a pungere, senza fare ancora vere proposte.


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