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(ANSA) – ROMA, 15 GEN – Ottava posizione di gruppo H3 sulla
Nissan Terrano 1 pilotata da Luciano Carcheri Così Giulia Maroni
si è esaltata alla sua prima Dakar da concorrente dopo 7216
chilometri, 12 tappe, 7 bivacchi. L’equipaggio della Squadra
Corse Angelo Caffi ha completato l’impresa. L’equipaggio
composto da Luciano Carcheri, dieci volte concorrente al rally
raid più prestigioso del mondo e Giulia Maroni, Campionessa
Italiana Cross-Country Rally 2021, ha centrato l’obiettivo posto
in questi ultimi giorni: raggiungere Jeddah e confermare il
risultato tra i primi 10 di categoria.
Giulia Maroni, navigatrice italiana impegnata nella gara più
impegnativa e lunga del mondo, è campionessa Italian Cross
Country Rally dove ha vinto al stagione 2021 al fianco di Sergio
Galletti su Toyota.
Aveva già partecipato qualche anno fa in un team di assistenza,
ma l’esordio vero e proprio in gara alla Dakar lo ha fatto
quest’anno, navigatrice di Luciano Carcheri sulla Nissan Terrano
1 della Squadra Corse Angelo Caffi, impegnata nella Classic
2022. “Non posso nascondere un filo di amarezza – ha commentato
– ma l’esperienza è stata molto intensa. La carica adrenalinica
delle gare di Cross-Country Rally è diversa, ci si gioca tutto
in pochi chilometri, mentre qui serve una visione molto più
ampia. Occorre una concentrazione totale per ore e ore,
soprattutto sul sedile di destra, per calcolare i tempi e capire
costantemente se si è in pari con il roadbook”.
“Ci sono state tappe davvero molto belle. Il secondo anello
intorno a Riyadh, quello che ci ha permesso di salire dal
settimo al quarto posto, è stato stupendo, il tratto di
navigazione era totalmente fuori dalla pista. Mi è piaciuta
anche la tappa Riyadh-Al Dawadimi del 9 gennaio: lunghissima,
impegnativa. Ho sicuramente preferito le tappe impegnative
rispetto a quelle più corte e semplici”.
“È certamente prestigioso fare parte di questo circus con la
Squadra Corse Angelo Caffi – ha sottolineato Giulia – Certo,
nella Dakar Classic la situazione è più serena e rilassata di
una gara di velocità, ma non per questo manca l’impegno da parte
degli equipaggi”. (ANSA).
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