
Le polemiche (strumentali) sulla manovra di Bilancio di questi giorni tra poche ore saranno derubricate al solito vociare sterile della sinistra. Il governo sta lavorando a ciclo continuo per non entrare in esercizio provvisorio e i primi risultati già si vedono. E non era per nulla scontato, considerando che l’esecutivo di Giorgia Meloni si è insediato solo a fine ottobre. “Ho visto tanta polemica” sulla tempistica dei lavori della commissione Bilancio della Camera “che sono terminati alle 6 stamattina, ma si è solo ripetuto rito che è tipico“, ha sottolineato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti all’assemblea di Coldiretti.
Pensioni minime
Nella notte, infatti, è stato approvato l’emendamento del governo alla manovra che porta dall’1.5% al 6.4% l’incremento previsto nel testo varato dal Consiglio dei ministri per quanto concerne le pensioni minime degli over 75, che arriveranno così a 600 euro. L’aumento non sostituisce ma si aggiunge all’adeguamento inflazionistico che per il 2023 era già stato fissato al 7.5%. Nulla cambia, al momento, per il 2024, per il quale resta del 2,4% l’incremento delle pensioni minime per tutte le soglie anagrafiche.
Reddito di cittadinanza
È arrivata la stretta anche sul reddito di cittadinanza, che verrà tolto al primo rifiuto di lavoro, anche se questa non verrà considerata congrua. Per congruo, con la precedente legislatura si considerava la proposta di un’occupazione che fosse compatibile con le proprie capacità e competenze, che prevedesse una retribuzione superiore del 20% rispetto all’assegno e che si svolgesse a una distanza entro 80 km dalla residenza o raggiungibile entro 100 minuti con il trasporto pubblico.
Pos
Restano le sanzioni per chi rifiuta il pos per il pagamento elettronico per i servizi e gli esercizi commerciali, anche per cifre inferiori a 60 euro. In commissione è stato infatti soppresso il comma dell’articolo 69 che prevedeva lo stop alle multe.
Bonus cultura
Arriva anche il nuovo bonus per i diciottenni, che potrà essere speso per libri e attività culturali. Niente annullamento, quindi, ma una revisione che prevede un assegno fino a 1.000 euro quale somma di 500 euro per chi ha un Isee familiare fino a 35mila euro e gli altri 500 euro nell’eventualità del voto di maturità pari a 100 su 100.
Oltre due milioni per i giovani
Sempre durante la notte, è stato approvato un emendamento bipartisan che dispone l’aumento di mezzo milione di euro per il 2023, più un altro un milione per il 2024 e altrettanto nel 2025, “al fine di incoraggiare la partecipazione dei giovani allo sviluppo politico, sociale, economico e culturale del Paese“. Una decisione che si inserisce nello scacchiere del Pnrr in relazione alle missioni “Istruzione e ricerca” e “Inclusione e coesione“.
Acquisto mobili e bonus psicologo
Sono stati approvati anche gli emendamenti relativi all’innalzamento per il 2023 del tetto di spesa per l’acquisto di mobili in caso di interventi di ristrutturazione della casa, che da 5mila passa a 8mila euro, e il bonus psicologo, che sarebbe andato a esaurirsi al 31 dicembre 2022 ma che è stato rifinanziato per il 2023 e il 2024.
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