Tralasciando alcuni difetti nell’organizzazione e nella preparazione talvolta troppo “guidata”, oltre che i timori incomprensibili che hanno ossessionato alcuni politici di basso livello, era giusto partecipare e capire quello che gli anconetani pensano della nostra Città anche in prospettiva 2025.
E’ stata un’esperienza sicuramente interessante, come è sempre interessante sentire opinioni di persone con punti di vista completamente diversi ma con un unico denominatore, l’amore per la propria Città.
Una grande partecipazione popolare a dimostrazione che Ancona può anche sembrare morta (e per tanti versi lo è), ma tantissimi suoi cittadini sono ben svegli e desiderosi di partecipare e essere protagonisti.
Questa forte partecipazione è stata anche una denuncia pubblica di mancanza evidente di spazi di condivisione e compartecipazione che, al di là delle promesse fatte in campagna elettorale, non viene esercitata da chi amministra la nostra città.
Ci sono stati passaggi con voli pindarici troppo alti (ad esempio i paragoni con città come Bilbao, Torino, Parigi, Milano, Liverpool o Amsterdam) e passaggi un po’ troppo bassi come l’interesse per i vespasiani cittadini (molto diffuso, a significare un problema reale ancorché “semplice”), e va “tarata” la macchina dell’Assemblea.
Sono comunque emersi tanti temi e proposte interessanti che vanno sicuramente sviluppati.
Sarà fondamentale (altra esigenza emersa oggi) un controllo su quello che l’Amministrazione comunale farà del lavoro svolto oggi, una specie di “audit” dei partecipanti interessati ad un cammino condiviso, con incontri periodici e illustrazione delle iniziative suggerite portate avanti, oltre che di quelle invece rimaste in un cassetto, abbandonate.
Sicuramente gli anconetani hanno dimostrato di conoscere molto bene pregi e difetti, eccellenze e mancanze della Città, così come le tante, troppe lacune dall’Amministrazione quotidiana e prospettica di Ancona.
