Daniele Porena eletto al CSM. Il centrodestra compatto porta al voto il nuovo consigliere laico

Dopo giorni di attesa e due votazioni andate a vuoto, è arrivata la fumata bianca dal Parlamento in seduta comune: Daniele Porena è stato eletto nuovo membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura. L’elezione è avvenuta al terzo scrutinio, grazie ai voti compatti del centrodestra. Porena prende il posto lasciato vacante da Rosanna Natoli, anch’essa in quota Fratelli d’Italia, che si era dimessa lo scorso giugno in seguito a una vicenda giudiziaria piuttosto controversa.

Porena, avvocato e professore universitario originario di Teramo, ha 49 anni e insegna Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Perugia, dove è docente ordinario dal 2018. Nell’ateneo umbro ha ricoperto anche ruoli di rilievo, come quello di direttore del Centro interuniversitario, e ha partecipato alla corsa per diventare rettore. Oltre alla carriera accademica, ha esercitato la professione forense per oltre dieci anni nel foro di Perugia, soprattutto in ambito civile e amministrativo. In passato è stato anche consigliere comunale per Alleanza Nazionale, e negli ultimi anni è stato più volte audito come esperto dalle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato. Il suo nome circolava da tempo negli ambienti parlamentari, ed era apprezzato da tutta la coalizione di centrodestra.

L’elezione è arrivata con 333 voti favorevoli, superando il quorum richiesto di 287 voti. Le schede bianche sono state 123, mentre quelle nulle 21. Nelle votazioni precedenti, il centrodestra si era astenuto optando per la scheda bianca, ma al terzo tentativo ha deciso di convergere sul nome di Porena, che ha così ottenuto il via libera definitivo.

Nel suo primo commento dopo l’elezione, Porena ha espresso gratitudine e senso del dovere: «Con profondo rispetto accolgo la decisione con la quale il Parlamento mi ha eletto quale membro del Consiglio Superiore della Magistratura. Eserciterò il mio mandato nella piena osservanza dei principi costituzionali, con disciplina e onore».

La sua nomina arriva in un momento non semplice per i rapporti tra politica e magistratura, in un clima segnato dal dibattito sulla riforma costituzionale della giustizia. Ma anche il contesto lasciato da Rosanna Natoli non è dei più sereni. L’ex consigliera, infatti, si era dimessa alcuni mesi dopo che il Tar del Lazio aveva respinto il suo ricorso contro la sospensione deliberata dal plenum del Csm. La sospensione risale a settembre 2024, ed era legata a una vicenda emersa grazie a una chiavetta USB consegnata dall’avvocato Carlo Taormina al vicepresidente del Csm, Fabio Pinelli. Al suo interno c’erano l’audio e la trascrizione di un colloquio avvenuto tra la giudice Maria Fascetto Sivillo, allora sotto procedimento disciplinare, e proprio Rosanna Natoli.

Con l’ingresso di Porena, il Csm si prepara ad affrontare una fase delicata, nella quale sarà cruciale mantenere un equilibrio tra indipendenza della magistratura e ruolo delle istituzioni politiche.