IL CINEMA era la sua vita. E la sua vita si rifletteva in ogni suo film. Per questo Dante Ferretti ha voluto creare il ‘nuovo’ Fulgor e il Museo Fellini a immagine e somiglianza del Maestro: «Non sarà un semplice museo… Certo, ci saranno disegni, foto, costumi di scena. Ma al visitatore voglio dare quasi l’impressione di esser entrato, come per magia, su un set di Fellini. Per far rivivere così al pubblico quelle emozioni che io ho avuto la fortuna di provare, quando lavoravo con Federico».
SOLO lo scenografo marchigiano, due volte premio Oscar (coi film Aviator di Martin Scorsese e Sweeney Todd di Tim Burton) poteva riuscire nell’impresa. E l’altra ieri a Rimini, dove è arrivato per presentare il progetto definitivo per il restauro del Fulgor, Dante Ferretti ha lasciato a bocca aperta un po’ tutti: dall’assessore alla Cultura, Stefano Pivato, al presidente del Valloni Massimiliano Angelini, fino al vice presidente della Fondazione Fellini Giuseppe Chicchi.
«I disegni e il plastico che ci ha portato sono così belli — annuncia Pivato — che probabilmente da metà settembre saranno esposti al pubblico. Il recupero del Fulgor, che diventerà la nuova casa del cinema riminese e, soprattutto, la nuova ‘Casa Fellini’ non poteva avere interprete migliore di Ferretti». Che di Fellini è stato amico, e collaboratore fedele per ben 6 film. A Ferretti si devono infatti le scenografie di Prova d’orchestra, La città delle donne, E la nave va, Ginger e Fred e La voce della Luna, «ma prima ancora — ricorda lo scenografo — ero stato sul set di Satyricon, come aiuto regista».
DI QUESTI film, e degli altri capolavori di Fellini, da I vitelloni a Lo sceicco bianco, Ferretti ricostruirà con un tocco di magia set e alcune ambientazioni proprio all’interno del Museo Fellini, che troverà collocazione agli ultimi piani della palazzina del Fulgor. Al piano terra invece ci saranno le due sale cinematografiche: la principale, che andrà a sostituire quella attuale, e la Cineteca.
Come già anticipato ieri, per questi due ambienti Ferretti farà ricorso soprattutto a marmo e legno, quasi scomparsi dai cinema di oggi. «Il ‘nuovo’ Fulgor sarà tale e quale a quello di Amarcord, come avrebbe voluto Federico — continua Ferretti — Un cinema in stile anni ’30 , dove Federico, da ragazzo di provincia, ha imparato ad amare il cinema. Ma al tempo stesso sarà un cinema che fa il verso a Hollywood: ecco, sarà un cinema romagnol-hollywoodiano». Un sogno che resterà tale? Nient’affatto: «Entro la prossima estate — annuncia Pivato — vogliamo partire con i lavori».