
“Ho preso il mio primo Oscar dopo sei nomination, quella sera non volevo nemmeno andare alla premiazione, poi mi ha convinto Martin Scorsese e quando Halle Berry ha pronunciato il mio nome mi è preso un colpo, dovevo dire qualcosa ma non mi veniva in mente niente, credo di aver solo detto ‘grazie’, ma poi per gli Oscar successivi i discorsi me li sono studiati”. L’emozione della prima statuetta non si scorda mai per Dante Ferretti, che da Hollywood torna nelle sue Marche come direttore artistico di Prima Scena, il Festival europeo dedicato alla Scenografia che debutta a marzo con 4 appuntamenti in 4 città diverse, tra cui Macerata, la città dello scenografo di ‘Hugo Cabret’, ‘Sweeney Todd’ e ‘The Aviator’ (le tre pellicole per cui è stato premiato dall’Academy).
“La scenografia serve a raccontare una storia” dice lui oggi a Milano, presentando la rassegna di cui è tra i protagonisti insieme alla collega Margherita Palli e spaziando tra i ricordi degli inizi, i progetti in corso (il film ‘Verona’ su Romeo e Giulietta di Timothy Bogart) e quelli futuri, tra cui una serie su Gambino che gli è stata proposta.
Se la scenografia migliore “è quella che devo ancora fare”, nel passato il pensiero va ai film con Federico Fellini e Pier Paolo Pasolini. Una carriera immensa, desiderata fin da bambino: “ho deciso di fare lo scenografo a 12 anni perché andavo sempre al cinema, per farlo – ricorda divertito – rubavo nelle tasche di mio padre quando dormiva, poi dicevo che andavo a studiare e invece andavo a vedere un film. Facevo l’istituto d’arte, un giorno uno scultore di Macerata mi spiegò cosa volesse dire fare lo scenografo e capii qual era la mia strada”. Decise quindi di andare a studiare a Roma, “ma avevo tutti 4 e 5, persino 2 in ginnastica, e mio padre mi disse che non potevo perché venivo sempre rimandato”.
Il desiderio di andarsene da Macerata per testare il proprio talento, però, era così forte che alla fine il giovane Ferretti si diplomò a pieni voti. A Roma, il futuro premio Oscar si divideva tra l’Accademia e il lavoro per un architetto e scenografo di Macerata come lui, che a 18 anni gli fece fare il suo primo film. Poi l’incontro con lo scenografo Luigi Scaccianoce, che nel 1963 lo portò a lavorare sul set di ‘La parmigiana’, diretto da Antonio Pietrangeli, e poi su quello di Pasolini per ‘Il vangelo secondo Matteo’.
Ora, alla vigilia degli 80 anni, che compirà il prossimo 26 febbraio, Ferretti è pronto per una nuova impresa, come direttore artistico della rassegna tutta dedicata alla scenografia, parte del brand Scenaria, che si articolerà in quattro weekend (Ancona 4-5 marzo, Macerata 9-11 marzo, Ascoli Piceno 18-19 marzo, Potenza Picena 23-26 marzo) e vedrà tra i protagonisti anche il drammaturgo Henning Brockhaus, l’art director Marco Rubeo e il costumista di film come ‘L’ultimo imperatore’ Giancarlo Colis. “Ho fatto tanto per andar via dalle Marche – conclude con una battuta Ferretti – e poi mi riportano ad Ancona”. Proprio alla Mole Vanvitelliana di Ancona, il 4 marzo, il premio Oscar aprirà infatti il festival con una conferenza spettacolo. (ANS
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte