Davos, Padoan attacca Bruxelles: “Il problema dell?Europa è l?Europa”

Duro attacco di Pier Carlo Padoan all’Unione europea e alla Bce. “Il problema dell’Europa è l’Europa. I nostri problemi nascono a Bruxelles e, talvolta, a Francoforte”, ha infatti detto il ministro dell’Economia al World Economic Forum di Davos. “Dobbiamo rovesciare completamente le politiche perché ora si stanno dando i giusti argomenti per convincere che il populismo ha ragione”, ha quindi aggiunto Padoan.

Il ministro è intervenuto durante un dibattito sulla classe media per precisare che l’insoddisfazione, la disillusione per il futuro e la delusione per le prospettive proprio da parte della classe media “vengono espresse dicendo no a qualsiasi cosa i leader politici suggeriscano” e in queste condizioni “individuare delle soluzioni è più difficile che dire no”. “E’ il segno – ha quindi affermato – di una crisi che richiede il ripensamento della leadership”.

Sfida alla mancanza di visione della Ue – “I policy makers – ha poi ripreso – devono avere la visione necessaria per attivare gli attori dell’economia, tuttavia specialmente in Europa manca quella visione e questa è la sfida che Brexit e Trump ci lanciano. Mi dispiace essere pessimista, ma è così”.

E ha aggiunto: “Dobbiamo rendere il populismo seriamente, anche perché quelli che lo votano, in molti casi, sono brave persone, preoccupate sul futuro dei loro ragazzi, sull’educazione, sulla sicurezza. E vanno presi molto seriamente”. Dal populismo però, ha precisato, non arrivano risposte, perché, ha spiegato, “le soluzioni sono complicate e ci vuole tempo per risolvere i problemi”.

“L’Italia va avanti con le riforme strutturali” – Il Paese, ha continuato, sta proseguendo le sue riforme strutturali ma i media, dopo l’approvazione dei provvedimenti del governo, stanno trascurando la parte cruciale dell’applicazione, l’unica che fa veramente la differenza in termini di risultati e di successiva ricaduta politica. “Stiamo continuando la nostra strategia delle riforme in Italia – ha affermato Padoan – malgrado ciò che spesso leggo qui. Una cosa bella delle riforme strutturali è che hanno un aspetto relativo agli affari pubblici, quando la riforma viene votata e incassa i titoli dei giornali. Ma il giorno dopo inizia il duro lavoro, perché bisogna attuarle le riforme e ovviamente gli organi d’informazione, scusatemi, non sono interessati nell’attuazione che è ciò che fa la differenza e che, con un ritardo temporale, forse di pochi anni, saranno auspicabilmente riconosciute in termini di sostegno politico”.

Lagarde: “Serve più redistribuzione dei redditi” – Anche il direttore generale del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde ha detto che è tempo di ripensare profondamente le politiche economiche e monetarie, di fronte alla chiara risposta di protesta e delusione della classe media che arriva dai risultati politici in Usa o Europa. “Probabilmente – ha spiegato – questo significa che ci vuole una maggiore redistribuzione dei redditi di quanta ne abbiamo oggi”.

Ironica su Trump: “Aspettiamo il suo programma, se ne ha uno” – A due giorni dal giuramento di Donald Trump alla Casa Bianca, ha poi aggiunto, suscitando qualche risata: “Non vorrei commentare sulle politiche del presidente eletto. Non abbiamo informazioni dettagliate sul programma…. se c’è un programma”. Tgcom24