Dc: un’identità politica rinnovata al crocevia europeo (l’editoriale di David Oddone)

Archiviato il ventiduesimo Congresso della Democrazia Cristiana, la Repubblica di San Marino si appresta a raccogliere i frutti di un’importante evoluzione, portando avanti una strategia consolidata che risponde a sfide complesse e opportunità globali. L’evento, attesissimo, ha sancito un punto di svolta, delineando un percorso che non solo rinnova il mandato del (vittorioso) Segretario Gian Carlo Venturini, ora nuovamente saldamente alla guida del partito, ma riafferma un impegno verso la modernizzazione e una leadership responsabile per gli anni a venire.

L’assise, frutto di un approfondito confronto fra i delegati e le sezioni locali, ha prodotto una mozione programmatica che sancisce i pilastri del progetto politico, rivolto alla difesa dei valori storici, ma proiettato verso l’adattamento del partito alle esigenze moderne. Tra le priorità più urgenti si staglia l’imminente associazione di San Marino all’Unione Europea, una decisione che ridefinirà i contorni dell’autonomia del Titano, potenziando il suo ruolo nello scacchiere internazionale e rendendo la politica estera una componente cruciale dell’azione di governo. Il cammino di avvicinamento a Bruxelles, al centro delle deliberazioni, evidenzia la determinazione della DC a garantire che l’integrazione sia, al tempo stesso, vantaggiosa e rispettosa delle specificità culturali e istituzionali sammarinesi.

Altro punto nevralgico è l’attuale panorama geopolitico. Il recente successo elettorale di Donald Trump negli Stati Uniti, con la sua linea imprevedibile e spesso polarizzante, introduce una variabile significativa negli equilibri mondiali e nel posizionamento strategico dei piccoli Stati. La DC – con in prima linea il ministro Beccari – ha quindi davanti a sé il compito di garantire stabilità in un contesto di possibili turbolenze, adottando un approccio pragmatico che consenta di sfruttare ogni vantaggio proveniente dalla mutevolezza dello scenario americano, senza perdere di vista i legami rinsaldati con l’Europa.

Sullo sfondo di questo dinamismo internazionale si pongono le questioni nazionali, in particolare il rilancio dell’economia e delle infrastrutture, il rafforzamento delle politiche per la famiglia e il lavoro, e il sostegno alle riforme istituzionali. Un vasto programma che riflette l’ambizione del partito di restare un punto di riferimento saldo e di incidere profondamente nel tessuto sociale ed economico sammarinese, affrontando in modo concreto le esigenze di una popolazione che ha chiesto certamente continuità, ma al tempo stesso rinnovamento e sicurezza.

Riconoscendo la crescente importanza del coinvolgimento dei giovani, la DC ha manifestato effettivamente la volontà di favorire un dialogo generazionale indispensabile per dare forza al processo di cambiamento e portare nuove energie all’interno della classe dirigente. Il sempre maggiore spazio e l’autonomia della quale gode il movimento giovanile ne è del resto la dimostrazione tangibile.

Tralasciamo in questa sede gli ulteriori stimolanti spunti emersi dal dibattito, anche da parte di personaggi di spicco della vicina Italia, che hanno trovato e troveranno sicuramente posto nei vari report.

Ciò che mi piace invece sottolineare, per concludere, è che il Congresso ha tracciato una roadmap per il futuro della Democrazia Cristiana, confermando il proprio impegno nel servire i cittadini e nel preservare l’identità sammarinese. Un’identità destinata a evolversi nel tempo, ma sempre fedele alle proprie radici. Si materializza allora, netta, la lezione di Alcide De Gasperi: “Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alla prossima generazione”.

 

David Oddone

(La Serenissima)